È nato Tryambaka, un gruppo di studio-Yoga di tre “rispiratori”

Durante i nostri incontri a Caprese Michelangelo, per i seminari di Antonio Nuzzo, nasce l’idea: mettiamoci in gioco, portiamo avanti un certo insegnamento, scagliamo la freccia in avanti. Qual è l’obiettivo? O come si dice oggi, la nostra mission? Diffondere lo yoga tradizionale, cioè lo yoga che si basa sui testi antichi e sulle tradizioni più autorevoli

Quando dio era donna la società era più giusta

Duemila anni prima di Cristo, la civiltà indo-alpino-mediterranea, che si estendeva su tutto il Mediterraneo e si spingeva fino a parte del Pakistan e dell’India, iniziò a essere invasa dalle popolazioni arie: orde di barbari guerrieri che provenivano dalle steppe e dal deserto...

Se dopo la pratica affiora malessere è segno che ci stiamo purificando

Quando emerge una sensazione di generale turbamento o di irritazione non vuol dire che abbiamo praticato male. È che quando solleviamo il coperchio emergono lotte, competizioni, contrasti, ambivalenze. Che di solito nascondiamo o neghiamo. Invece con la pratica eliminiamo le tossine...

Espandere la coscienza per trasformare l’asana in un lungo momento di piacere

Cosa ci porta a fare yoga? Per lo più la ricerca di abilità fisiche e il desiderio di stare meglio. E se invece la pratica ci portasse molto ma molto più in alto? Se ci portasse in una dimensione di luce, beatitudine e perenne comunione? La cosa ci atterrisce o ci attrae? Siamo pronti a questo viaggio, e cosa siamo disposti a fare per arrivarci?

È inutile inseguire le abilità negli asana, meglio cercare la saggezza

In cosa consiste la progressione nella pratica dello Yoga? Non certo nelle abilità del corpo ma nel saper distinguere le facoltà della mente, per poi affidarsi alla voce della saggezza.

Quanti sono gli asana: 3, 10, 13, 15, 84, 111, 112 o 8,4 milioni?

Noi praticanti di yoga occidentali siamo profondamente attratti dagli āsana. La forma del corpo ci affascina e siamo attratti dalle sensazioni esaltanti che ci offre, soprattutto se pratichiamo gli stili contemporanei più dinamici. Ma ci domandiamo mai quanti sono gli āsana, chi li ha inventati e quando? Dal Medioevo a oggi, una storia ricca di maestri e di possibilità...

Cercate on line un corso di yoga? Scegliete sulla base del lignaggio

Ormai on line ci vendono di tutto. Anche corsi di yoga dai nomi fantasmagorici. Come orientarsi: scegliete un insegnante che provenga in modo incontrovertibilmente certificato da un lignaggio tradizionale. È l'unico modo per non farsi truffare.

La gestione dello sforzo in asana passa attraverso la consapevolezza

Dunque la corretta gestione dello sforzo in āsana passa per la costante consapevolezza, e per la conseguente capacità pratica, di allentare e dosare le tensioni necessarie alla tenuta della posizione, nell’ottica di aprirsi a una dimensione più profonda dell’esistenza.

Il matriarcato dominava il mondo, poi arrivarono i barbari…

Il sistema matriarcale prevedeva che tutta la proprietà della famiglia appartenesse alla donna. La figlia ereditava dalla madre. Anche nella famiglia reale valeva questa regola. Secondo la visione tantrica l’energia femminile è fatta di sensibilità, accoglienza, intuizione, osservazione della vita nella sua totalità.

Lo Hatha Yoga e gli asana: quali sono i confini dello sforzo?

Nella pratica dello yoga, in particolare negli āsana, è inevitabile imbattersi nello sforzo fisico. Per entrare in una posizione e mantenerla a lungo è necessario sollecitare, a volte intensamente, il corpo. Ma qual è il giusto sforzo da impiegare nella pratica? Cosa dicono i testi?

Chi pratica Yoga ha l’opportunità di essere grato e sereno

Chi pratica yoga ha la grande opportunità di diventare una persona grata, soddisfatta e serena. La costanza nell’applicare le regole attitudinali del raja-yoga rende lo yogin grato per ogni nuovo giorno che inizia, del respiro che riempie i suoi polmoni, del corpo che lo porta in giro a sperimentare la vita.

Patanjali, “Yogasutra” e il mistero dei 13 asana nascosti

Una delle diatribe che più appassiona accademici, maestri e praticanti di yoga è quella relativa all’attribuzione di alcuni āsana direttamente a Patañjali. Del celebre filosofo, padre dello Yoga si sa che nel suo trattato Yogasutra non descrive alcun āsana, ma “semplicemente” lo definisce in tre aforismi...

Il complicato mondo della mente secondo Patañjali (una guida)

Yogacittavrittinirodha: per gli insegnanti e i praticanti di Yoga il secondo aforisma degli Yogasutra di Patañjali è come un tatuaggio inciso nella mente. Dopo aver definito, col primo sutra, l’argomento del suo libro, Patañjali ci dice a cosa serve lo Yoga, qual è lo scopo dei restanti 193 aforismi. E per farlo unisce tre parole citta, vritti e nirodha in un connubio che segnerà per sempre la storia dello Yoga.

In ferie non ti rilassi? Colpa del burnout. Ecco come fare

Ascoltarsi, prendersi cura dei bisogni del sé interiore, fa la differenza. Lasciamo che le cose accadano. Potremmo accorgerci che siamo cambiati e...

I commenti che lasciamo sui Social svelano chi siamo

Nella vita virtuale siamo giudici, saggi, perfetti, sicuri, indipendenti… nella vita reale sappiamo confrontarci? Imparare reciprocamente? O siamo troppo terrorizzati di sbagliare, essere contestati, e di fare la figura degli imbecilli?

Sarà capitato anche a voi di non saper decidere da che parte stare riguardo a certe idee. Da una parte risulta troppo riduttivo appellarsi al...

Qualche giorno fa ho letto un interessante articolo intitolato Gli sciamani non ci salveranno e sono rimasta incuriosita, più che dal titolo, dal sommario...

Sarà capitato anche a voi di imbattervi, nei social, in quegli enfatici messaggi motivazionali che suggeriscono cose di questo tipo...