Le Quattro Nobili Verità, cuore dell’insegnamento del Buddha, non parlano solo a monaci e meditanti: parlano a chi cerca, a chi sente, a chi ascolta. In questo articolo, attraversiamo il paesaggio del dolore, del desiderio, della liberazione e della pratica, guidati da parole antiche e brani indimenticabili. Non un trattato, ma una playlist spirituale, una meditazione tra le note. Perché anche un verso o una melodia, a volte, possono far girare la ruota del risveglio.
Prima Nobile Verità
La sofferenza è nella natura dell’esistenza.
«Questa è la Nobile Verità del dukkha (sofferenza): la nascita è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza; il dolore, il lamento, la sofferenza fisica e mentale, lo sconforto sono sofferenza; essere uniti a ciò che non piace è sofferenza; essere separati da ciò che piace è sofferenza; non ottenere ciò che si desidera è sofferenza».
Bhikkhu Bodhi
Il Tema centrale è il senso di mancanza, di ricerca incessante, di incompletezza.
Brano scelto: I Still Haven’t Found What I’m Looking For – U2
«I have climbed the highest mountains / I have run through the fields…».
L’esperienza umana è piena di sforzi, conquiste, passioni… ma mai definitive.
«I believe in the Kingdom Come… but I still haven’t found what I’m looking for».
Anche la fede, la speranza, l’amore: nulla colma il vuoto. L’insoddisfazione è più profonda del semplice “non avere”: è esistenziale. Il tono del brano non è disperato, ma nemmeno risolto, c’è consapevolezza, ma non ancora liberazione. È il momento esatto in cui il praticante inizia a vedere dukkha, con lucidità e sincerità. Non si rifugia in illusioni, è un brano onesto: ammette che la ricerca continua, ma nulla appaga del tutto. Esprime quella tristezza silenziosa e nobile che il Buddha riconosce come la condizione di chi ancora cerca. Più che una semplice metafora, è un canto di consapevolezza pre-liberatoria. Chi la ascolta con cuore aperto… ha già fatto il primo passo sul sentiero.
Seconda Nobile Verità
La Nobile Verità sull’origine della sofferenza
«Questa è la Nobile Verità sull’origine della sofferenza: è quella brama che conduce al divenire, accompagnata dal piacere e dall’attaccamento, che cerca soddisfazione ora qui ora là; cioè, la brama dei piaceri sensoriali, la brama dell’esistenza, la brama della non-esistenza».
Bhikkhu Bodhi
La sofferenza ha una causa ben precisa, che può essere riconosciuta, investigata e compresa: è la taṇhā, la brama/desiderio / sete , come spiegato nella formulazione estesa della seconda Nobile Verità.
Tema prevalente: il caos generato dal desiderio collettivo e dall’ignoranza.
Brano Scelto Ball of Confusion – The Temptations
An eye for an eye, a tooth for a tooth
Vote for me and I’ll set you free.
La sete di predominio sociale fondato sul controllo, tutto deve essere giustiziato, senza compassione o meraviglia ma solo con un voto di potere.
Just a ball of confusion
That’s what the world is today
Una cosmo sfera di confusione ecco cosa è il mondo oggi.
Evolution, revolution, gun control, sound of soul
Shooting rockets to the moon, kids growing up too soon.
L’ignoranza si arrampica in ogni direzione in tempo reale. La mente cerca e non trova riparo. La guerra, la violenza e la paura mostrano le conseguenze del desiderio su larga scala. L’ostilità pervasiva e il disordine sono un sogno orribile. Il ritmo sincopato, le voci e i toni frammentati rendono bene la mente inquinata dalla confusione, senza direzione né quiete, tutto è dominato da una sete arsa rumorosa disordinata e sofferente.
Terza Nobile Verità
La Nobile Verità sulla cessazione della sofferenza.
«Questa è la Nobile Verità della cessazione della sofferenza: è l’estinzione senza residui di quella stessa brama, il suo abbandono, la sua rinuncia, la liberazione da essa, il distacco da essa».
Bhikkhu Bodhi
Tema Prevalente: Una profonda espirazione
Brano scelto: I Shall Be Released – Bob Dylan
«They say ev’rything can be replaced / Yet ev’ry distance is not near…».
La canzone evoca l’esperienza universale della separazione, dell’essere distanti da sé stessi e dagli altri. Ma in questo riconoscimento c’è già una luce. La sofferenza viene vista, accolta, e proprio per questo può essere superata.
«Any day now, I shall be released».
È un canto di liberazione interiore, che non chiede di lottare, ma di vedere.
Non un’evasione, ma l’annuncio silenzioso di nirodha: «Quando il desiderio cessa, io sarò liberato». Come una preghiera laica, la voce canta dalla cella del desiderio, ma lo fa con grazia, con fiducia. La libertà non nasce dalla forza, ma dalla visione profonda, dal lasciar andare, dall’espirare tutto ciò che ci imprigiona. Una resa, sì, ma piena di coscienza.
Quarta Nobile Verità
La Nobile Verità del Sentiero che Conduce alla Cessazione della Sofferenza
«Questa è la Nobile Verità del sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza: è il Nobile Ottuplice Sentiero, cioè: Retta Visione, Retta Intenzione, Retta Parola, Retta Azione, Retti Mezzi di Sussistenza, Retto Sforzo, Retta Consapevolezza, Retta Concentrazione».
Bhikkhu Bodhi
Tema prevalente: Un movimento che trasforma. Una visione che guida.
Brano scelto:
• Bolero di Maurice Ravel
• Imagine di John Lennon
Il Nobile Ottuplice Sentiero non è una dottrina astratta. È una mappa vivente, un sentiero che si percorre passo dopo passo, giorno dopo giorno, momento dopo momento. È come un cerchio che non si chiude mai, ma che ruota portando trasformazione, consapevolezza, etica e liberazione.
Il Bolero di Ravel
In questo fluire costante e crescente, il Bolero di Ravel diventa simbolo perfetto. Un incedere circolare, inesorabile, trasformativo. Nessuna parola, solo ritmo e progressione: come il Sentiero stesso, che lavora in profondità senza clamore, che si sviluppa silenziosamente nella pratica quotidiana. Ogni strumento che si aggiunge è come uno degli otto aspetti che entrano in armonia: visione, parola, azione… fino a una pienezza senza sforzo apparente.
Non c’è urgenza. C’è direzione.
Imagine di John Lennon
Eppure, il cammino non è solo disciplina. È anche sogno, visione, fiducia. Imagine restituisce la parte più umana, vulnerabile, poetica del Sentiero. È Retta Visione che osa immaginare un mondo libero dal possesso, dal conflitto, dall’avidità.
Lennon ci offre un Buddha sognatore («You may say I’m a Dreamer…. Living for today»), non ascetico ma solidale, che canta piano il desiderio di pace: «Imagine all the people / living life in peace…».
In questa canzone, la liberazione non è un traguardo lontano, ma un invito condiviso, una utopia dolce che nasce dalla mente sgombra, dal cuore aperto, dal lasciar andare.
La Quarta Nobile Verità è la via da percorrere, la ruota da mettere in moto, la danza silenziosa tra determinazione e visione.
Il Bolero ci guida con il corpo, Imagine ci accompagna con l’anima.
Entrambi, a modo loro, fanno girare la ruota del Dhamma – verso la cessazione della sofferenza.

Il leggendario Yogi immortale è l’essere umano che completa l’evoluzione con la padronanza delle energie interiori e la realizzazione del Sé. E molte scuole tamil sostengono che il Kriya Yoga, reso famoso da Yogananda, abbia radici nel “Siddha Yoga” tamil...
Questo è un po’ il manifesto dello yoga che pratico e che insegno da quasi trent’anni. Lo yoga si occupa della domanda essenziale che abita ogni essere umano. Del mistero del vivere, del mistero dell’essere coscienti. Del “chi” siamo e “come” siamo. La parola “Yoga” indica uno stato, uno stato fondamentale della coscienza. Non è un percorso che conduce da un luogo a un altro, e neppure una ricerca di benessere. È la possibilità di essere consapevoli di essere vivi e di come lo siamo. La possibilità di sentirsi espressione di una realtà indivisa. La pratica di Yoga si fonda sull’Osservazione e sul Cambiamento.
Lavoro con la voce da cinquant’anni. È stata la mia compagna, la mia arma gentile, il mio specchio: la radio, la tv, il canto. Con la voce ho raccontato e ascoltato, ho cercato emozione, ritmo, verità. Ma più la uso, più capisco che la voce non è solo suono: è respiro che si manifesta, corpo che vibra, anima che prende coraggio e decide di farsi sentire. È la forma più diretta di presenza
La speranza di una donna che è scappata dall'orrore e ha cercato un futuro con i suoi figli su un'isola della Grecia. Ma ha lasciato l'amore della sua vita e non vuol sapere che lo rivedrà solo come nuvole nel cielo...
Per invecchiare meglio bisognerebbe leggere più libri sulla biologia e guardare meno pubblicità. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Perché i condizionamenti sociali sono enormi. Ma a prescindere dallo sviluppo tecnologico che l’umanità ha raggiunto, le domande sulla vita e sulla morte rimangono le stesse. Perché nasciamo, perché moriamo? Ai quesiti esistenziali senza tempo rispondiamo con trapianti e i ritocchi, mentre dovremmo imparare a meditare...
Mahavatar Babaji, il guru di Lahiri Mahashaya che ha portato il Kriya Yoga in tutto il mondo, è il protagonista di un nuovo libro scritto da Jayadev Jaerschky. Che ci spiega chi è quest'essere leggendario che Yogananda descriveva come «simile al Cristo»



