Per la Cultura Vedica indiana, l’universo materiale viene manifestato eternamente dalla potenza interna del Signore, dove una parte del suo aspetto impersonale, il Tutto Assoluto chiamato Brahman, viene ricoperto da Maya, l’illusione cosmica...

In India l’infinito e l’assoluto, se esistono, possono essere inspiegabilmente e simultaneamente, irrazionalmente e illogicamente, uguali e diversi, infiniti e simultaneamente infinitesimali, eterni e temporali, una persona assoluta originale e infinite emanazioni o espansioni che coesistono simultaneamente alla coscienza totale impersonale...

Nell’induismo, nascosti dietro la moltitudine di divinità e personaggi mitologici, si possono individuare due fondamentali indirizzi di pensiero: il primo si delinea secondo l’idea che Dio sia una Persona Suprema, con attributi, qualità e una personalità trascendentali: in sanscrito il termine Bhagavan identifica l’aspetto personale di Dio; il secondo si accosta a Dio nella sua forma impersonale, priva di attributi, qualità e forme individuali. In sanscrito si chiama Brahman...