Dopo una Luna piena
ritorniamo sui nostri passi nel nostro ritmo
non confondiamoci con il fuori ma rimaniamo fedeli al nostro mondo interiore
sempre in movimento.
Cosa ci spinge a ritornare sui nostri passi?
Una maggiore consapevolezza oppure una paura enorme di quello che può diventare il nostro futuro?
Vogliamo che tutte le cose s’infilino al posto giusto e vogliamo sentire che le persone accanto a noi non soffrano per una decisione importante che rivoluzioni la nostra vita.
Questo è altruismo, è maturità, è troppa saggezza arrivata con le esperienze più significative del nostro passato.
Questo è stare nella mente, nel calcolare le mosse da fare, da scegliere, da cambiare
…ma…
questa mossa potrebbe fermarci, potrebbe farci morire dentro,
farci perdere la nostra anima, la nostra natura, impedirci di evolverci,
di cambiare per ritornare alla nostra essenza, a ciò che veramente siamo.
E allora
come ci si può muovere?
Il cuore non calcola, ma conosce.
E quando mente e cuore trovano un accordo, allora ogni passo è autentico.
Non scoraggiamoci se tutto sembra fermo, come sospeso.
A volte lo “stand-by” non è una fine, ma una pausa necessaria per ascoltarci meglio, per rivedere ciò che stiamo costruendo.
Forse è il momento di rinforzare le fondamenta, di dare forma ai nostri con la pazienza di chi ha compreso che il cambiamento vero non ha fretta, ma radici profonde!!!
La nostra è una fase di prova… ma senza dubbio di infinite possibilità.
E allora… non smettiamo di sognare, anche se tutto intorno sembra chiederci di aspettare.
Sognare, ma con i piedi ben piantati a terra e lo sguardo rivolto alle stelle.
Sognare, perché è proprio in questa sospensione apparente che può nascere il movimento più autentico, più genuino: quello verso noi stessi.


Il sistema delle caste in India è uno dei fenomeni sociali più antichi e complessi al mondo e affonda le sue radici nei testi religiosi dell’induismo. Nonostante i progressi legislativi, nella pratica le discriminazioni castali non sono scomparse. E anche se il peso elettorale degli “intoccabili” serve al potere, i loro diritti sono pochi e il cammino verso una piena uguaglianza rimane lungo e complesso...

Lo Yoga è patrimonio dell’umanità come lo sono le grandi religioni, il pensiero di Socrate e Platone e le canzoni di Bob Dylan e dei Beatles. Fa parte del nostro immaginario e ha dato all’uomo – non solo all’uomo indiano hindu – una via di liberazione dalle sofferenze. Ecco perché lo celebro sul palco dell'Arena di Milano...

Il primo ministro Modi che ha voluto questa “festa” è la persona meno adatta a parlare di yoga perché il suo governo e il suo partito sono repressivi, violenti e irrispettosi dei diritti umani. Io non ci sto: sono profondamente convinta che lo yoga non sia un proclama di intenti, ma uno stato d’essere, una esperienza personale di chi ha trovato in questa disciplina uno strumento per vivere con più equilibrio e serenità la vita quotidiana

Dice Swami Niranjanananda, erede di Satyananda: «Il secondo capitolo dello Yoga è una nuova visione dello Yoga, non come pratica, ma come vidya, una saggezza che va compresa, assimilata ed espressa nella vita». E poi ancora «risvegliare e integrare le facoltà di testa, cuore e mani». Qualcosa si muove nel mondo di questa via spirituale, non più con l'obiettivo di un corpo flessuoso, ma di una vita integrata. Ed era ora

Nell’agosto del 2022, a pochi mesi dalla morte di mio padre, decisi di ripercorrere le orme del principe Siddhartha Gautama. Il suo percorso, come sappiamo, culminò con l’“illuminazione”. Il mio è stata un'immersione nella sua spiritualità e nei luoghi che lui toccò. Un'emozione che vi racconto a parole e con le mie immagini

Quando si parla di testi della tradizione Hatha, di solito si menzionano la «Siva Samhita», la «Gheranda Samhita» e l’«Hatha Yoga Pradipika». Ma nelle biblioteche indiane giacciono migliaia e migliaia di manoscritti in attesa di essere tradotti. Gli esperti sono pochi e quindi ci vuole tempo. Da poco, per esempio, è stato scoperto e tradotto un altro testo, l'«Amṛtasiddhi», tradotto da James Mallinson, e a sua volta tradotto in italiano dalla nostra Amalia Cornale