
Dal 15 al 17 novembre 2024 al Superstudio Maxi (via Moncucco 35) torna lo YogaFestival di Milano, giunto alla sua diciannovesima edizione. Il tema scelto per quest’edizione è «Dire grazie», un invito a riflettere sul potere della gratitudine e della gentilezza, sia nella pratica dello yoga che nella vita quotidiana.
Il programma è ricco di suggestioni e di appuntamenti: 65 tra masterclass, workshop e free class avranno come protagonisti alcuni tra i più importanti insegnanti di Yoga italiani ed europei, da Antonio Nuzzo alla nostra collaboratrice Sangeeta Laura Biagi, da Swami Krishnapremananda a Daniel Lumera e Thea Crudi, da James Eruppakkattu a Françoise Berlette e Stewart Gilchrist.
Venerdì dalle 18,15 alle 19, il nostro Mario Raffaele Conti terrà una lezione sul tema «I doni della pratica nella consapevolezza del respiro sottile».
Il nostro Andrea Fugazza, invece, insegnerà sabato dalle 14.30 alle 15.15. Il tema: Gli asana come mudra. Concentrare l’energia, il respiro e la mente nella postura.
La nostra Sangeeta Laura Biagi, invece, condurrà una MasterClass alle 16.30 sul tema: La magia del Pranava OM, il Mantra dei Mantra.
Inoltre Conti sarà il conduttore e il moderatore degli incontri dello Spazio Talks. Questo gli appuntamenti:
Venerdì:
17.00|18.00 Dott.ssa MARTA GROSSI, Dott. JAMES ERUPPAKKATTU, «Psicoanalisi e Yoga: Patanjali è il padre di Freud? La mistica indiana alla sfida della psicoanalisi»
Sabato:
11.00|12.00 Prof. GIULIANO BOCCALI, «Dialogo a due voci – L’India, tra gratitudine e dono».
12.30|13.30 CARE TO ACTION Ong Onlus, «Lo yoga come strumento di inclusione sociale e di contrasto all’abbandono scolastico. L’esperienza di CARE TO ACTION nel Sud dell’India» con Giovanna Fortuni – Direttore Operativo CARE TO ACTION ONLUS-ONG e Giovanna Mantegazzini – Responsabile Comunicazione CARE TO ACTION ONLUS-ONG
15.00|16.00 SANGEETA LAURA BIAGI, «Il canto, connessione alla grazia»
16.00|17.00 CAMILLA RAVINDRAN, Presentazione del libro Dance & Rise
Domenica:
10.30|11.30 PATRIZIA TOSHINI SACCÀ, Presentazione del libro «Il Saluto alla Luna»
11.30|12.30 RAM RATTAN SINGH, Conversazione: da medico a insegnante: una vita, tante vite.
12.30|13.30 ANTONIO NUZZO, Conversazione: «Haṭha e Raja due pratiche complementari e inscindibili». Una conversazione attorno ad una tematica di importanza primaria.
15.00|16.00 Prof. MATTEO DI PLACIDO, Conversazione: «La professionalizzazione dello Yoga: tra psy-sciences, spiritualità contemporanee e neoliberismo». Ospite Camilla Vigorelli
17.00|18.00 GIULIO SCATOLINI «Meditazione e Gratitudine negli Uliveti Sacri di Gea»
Come arrivare? MM2 fermata Famagosta: il Supestudio Maxi è a 150 metri.


Iniziamo il nostro viaggio nella cultura e nella storia dell’India antica, attraverso le letture e le parole che definiscono la fisiologia dello yoga e la psicologia della meditazione. Questo percorso seguirà le letterature e le filosofie dell’India antica e classica. Iniziamo questo grande viaggio, cercando di seguire la semplicità del pensiero indiano

Non è una postura fisica a fare lo Yoga, ma la modalità di osservazione ed esperienza che viviamo in quell’atto fisico, che lo trasforma in offerta, divenendo preghiera. Nella preghiera, ci si dispone all’ascolto, non alla richiesta. Non è una tecnica di rilassamento, ma una via verso una coscienza più elevata, e per questo è necessario l’Abbandono, e ne diviene conseguenza.

Il sistema delle caste in India è uno dei fenomeni sociali più antichi e complessi al mondo e affonda le sue radici nei testi religiosi dell’induismo. Nonostante i progressi legislativi, nella pratica le discriminazioni castali non sono scomparse. E anche se il peso elettorale degli “intoccabili” serve al potere, i loro diritti sono pochi e il cammino verso una piena uguaglianza rimane lungo e complesso...

Lo Yoga è patrimonio dell’umanità come lo sono le grandi religioni, il pensiero di Socrate e Platone e le canzoni di Bob Dylan e dei Beatles. Fa parte del nostro immaginario e ha dato all’uomo – non solo all’uomo indiano hindu – una via di liberazione dalle sofferenze. Ecco perché lo celebro sul palco dell'Arena di Milano...

Il primo ministro Modi che ha voluto questa “festa” è la persona meno adatta a parlare di yoga perché il suo governo e il suo partito sono repressivi, violenti e irrispettosi dei diritti umani. Io non ci sto: sono profondamente convinta che lo yoga non sia un proclama di intenti, ma uno stato d’essere, una esperienza personale di chi ha trovato in questa disciplina uno strumento per vivere con più equilibrio e serenità la vita quotidiana