Il titolo del libro Esperimento con l’India di Giorgio Manganelli (Piccola Biblioteca Adelphi) mi ha immediatamente ricordato il testo scritto dal Mahatma Gandhi, Esperimenti con la verità. Considerando l’intelligenza di Manganelli, credo che questa scelta non sia stata affatto casuale.

Il testo inizia con un sarcastico scetticismo: nelle prime pagine, l’autore si mette in volo per l’India con tutte le reticenze di un uomo occidentale che non vuole farsi abbindolare dal Paese dei santoni. Tuttavia, è sorprendente come, man mano che il viaggio si sviluppa, Manganelli venga progressivamente inglobato dalla visione di un mondo affascinante proprio perché inesplicabile. «Io vengo da un continente dove da tempo di Assoluto non se ne produce più, e dove esiste un riso secco e tormentoso che forse ha definitivamente disegnato i nostri volti».
E proprio i concetti di “assoluto”, ma soprattutto quello di “fede”, che secondo Manganelli non sono propriamente comprensibili per un occidentale, emergono come sorprendenti e meritevoli di rispetto poiché vanno oltre la nostra immaginazione, che rimane limitata al confronto. Le descrizioni di luoghi a me cari, come Madras o Madurai, sono molto belle proprio grazie a questa capacità dell’autore di porsi delle domande invece di fornire semplici risposte.
Manganelli scrive: “La sensazione che provocano le casupole infime, sudice, infette, barcollanti tra rigagnoli e immondizie, è stranamente liberatrice: non c’è alcun tentativo di velare, di nascondere, di eludere la fondamentale sporcizia dell’esistere, la sua qualità escrementizia e torbida”.
In sintesi, il viaggio di Manganelli in India si rivela un’esplorazione profonda che trasforma il suo iniziale scetticismo in un’apertura e rispetto verso l’inspiegabile e il misterioso, mostrando che l’India, non nasconde nulla ma semplicemente esiste, come la verità di cui ci parlava anche Gandhi.


Era il 1975, a Parma. Avevo un rapporto molto laico con lo yoga, tutti noi eravamo mossi da una sincera curiosità accompagnata da un certo distacco nei confronti del mondo esoterico e mistico; questa è stata una fortuna e non a caso nessuno di noi ha poi seguito anni dopo il filone New Age...

Due scoperte importanti: uno studio americano spiega che partecipare ad attività sociali come visitare amici, partecipare a eventi o fare volontariato può aiutare a prevenire o ritardare la demenza. Una ricerca italo-svizzera, invece, ha “visto” con esami sofisticati delle alterazioni strutturali e cellulari dell'intestino legate alla malattia degenerativa.

Quanto è difficile essere all’altezza! In un mondo che ci chiede continuamente di metterci alla prova e superare i limiti. Ve lo dico da queen del disagio quale sono stata. Perché non riesco a uniformarmi e piuttosto preferisco sentirmi a disagio, restando ciò che sento di essere? Lo Yoga mi ha dato la risposta: perché ognuno di noi è unico perché custodisce in sé una piccola scintilla, una piccola Luce, che è parte di quella Energia che tutto sostiene e da cui tutto origina...

Birmingham, nell’Alabama, era nel 1963 «probabilmente la città più segregata negli Stati Uniti», secondo Martin Luther King. Domenica 15 settembre 1963 una bomba esplode davanti alla 16th Street Baptist Church di Birmingham (Alabama), prima dell’inizio delle celebrazioni. Quattro giovani ragazze afro-americane rimangono uccise nell’attentato. Per queste vittime innocenti, il grande sassofonista decise di comporre una sua elegia a supporto dei diritti civili

Quest’anno sono attesi 400 milioni di fedeli per il Maha (grande) Kumbha Mela, il più grande raduno religioso del mondo. La festa indiana rappresenta un’importante occasione per purificarsi dai peccati, raggiungere la salvezza e avvicinarsi al divino...

Le luci che vengono dalle case accendono i muri, dando un calcio alla solitudine della sera. Mi sento già felice. Intuisco, passo a passo, di trovarmi nel mezzo di una meraviglia e cresce il desiderio di farmi portare dall’aria e dai vicoli e anche dalle grandi strade. Ero pronta al degrado, invece ho trovato bellezza