A volte è un incontro a salvarci, a riportarci a noi stessi quando ci siamo persi. James Bowen, eroinomane senza fissa dimora, ha trovato nel gatto Bob non solo un amico, ma un motivo per rialzarsi. Accudire quel randagio ferito gli ha dato uno scopo, qualcosa di più grande di sé a cui dedicarsi. E così, giorno dopo giorno, la dipendenza si è allentata, sostituita da un legame che lo ha reso più uomo, più presente, più vivo.
Non serve perdersi così per capire il potere trasformativo di un animale. Io ho due compagni di viaggio: Jagger e Zoe. Jagger è “un broccolone” buono, uno di quelli che con una coda complice e uno sguardo ingenuo ti strappa sempre un sorriso. Zoe, invece, è una Principessa raffinata, che con un solo sguardo “mi fa girare” come vuole. Sono diversi nelle manifestazioni, nel carattere eppure entrambi speciali. A Jagger ho dedicato addirittura una canzone spiritosa, perché lui è così: un compagno leale, ma anche un buffo maestro di leggerezza. Zoe, con la sua eleganza e il suo mistero, mi insegna che la bellezza non è mai invadente, una Principessa capace di farsi seguire con grazia.
Stare accanto a loro mi ha insegnato che la vera libertà è essere come loro: manifestarsi e non legarsi al risultato delle proprie azioni. Esistono senza aspettarsi nulla in cambio, amano senza condizioni. L’amore che ricevo da Jagger e Zoe non ha condizioni. Non chiedono niente in cambio, eppure mi arricchiscono ogni giorno. Mi hanno insegnato il vero significato del dare senza aspettarmi nulla in cambio. È una pratica che si avvicina molto al concetto di seva nel Karma Yoga, dove l’atto d’amore e di cura è disinteressato e puro. Mi hanno mostrato che l’amore vero non ha bisogno di scambi o aspettative, ma si radica nella libertà di essere se stessi, senza paura di sbagliare o di non ricevere qualcosa in cambio. È un amore che libera, che aiuta a scoprire la nostra vera natura.

Il potere del confronto silenzioso e intuitivo
Accanto a Jagger e Zoe non ci sono parole, ma una connessione che va oltre il detto. È un confronto silenzioso, fatto di sguardi e gesti, un dialogo che nasce nell’intuizione. Questo tipo di comunicazione mi fa sentire capace di usare strumenti diversi, che vanno oltre la parola e che parlano direttamente al cuore. Con loro ho imparato a fidarmi delle sensazioni, delle emozioni che emergono senza bisogno di razionalizzare. Questo confronto intuitivo mi ha insegnato che, a volte, le risposte giuste arrivano in silenzio, nelle piccole cose, nelle pause.
Mi ha aiutato a usare anche altri strumenti, quelli più sottili che tutti possediamo, per capire me stesso e gli altri, per entrare in sintonia con ciò che mi circonda.
Il mio impegno verso di loro, e il loro verso di me, è amore puro. Un dono che ricevo ogni giorno, per il quale ringrazio profondamente. Come Bob ha reso James un uomo nuovo, anche Jagger e Zoe, ogni giorno, mi insegnano qualcosa. Loro ascoltano me, ma sono io a dover imparare ad ascoltarli davvero.
Aiutiamo gli animali a entrare nelle nostre vite: non basta adottarli.

La situazione è di stallo totale, Krishna esorta Arjuna ad alzarsi e combattere, ma Arjuna è bloccato, non se la sente, è in uno stato di ansia soffocante, preso dal panico...

Quando la narrazione storica viene distorta, ignorata o cancellata, si compromette il tessuto culturale che tiene insieme le comunità. La dissoluzione della storia non è un fenomeno nuovo, ma nella contemporaneità ha assunto forme particolarmente insidiose. Tre esempi emblematici...

Osservare che non siamo sereni, siamo ansiosi, siamo inquieti, è parte della pratica. Ma Yoga non è “diventare più calmi”, ma realizzare il Sé, la nostra vera natura. E la mission è quella di essere utili all’umanità, al mondo, alla Storia. Di diventare più autentici, non affettati nei modi e nelle parole. Una rivoluzione epocale.

Negli Anni 70-80 furono molti i grandi Maestri indiani che vennero in Italia e che con i loro insegnamenti contribuirono a far crescere degli insegnanti di Yoga. Ho raccolto la testimonianza di due insegnanti di Parma con cui ho condiviso alcune esperienze di quegli anni: Maria Cortesi e Gianni Bertozzi...

Durante i nostri incontri a Caprese Michelangelo, per i seminari di Antonio Nuzzo, nasce l’idea: mettiamoci in gioco, portiamo avanti un certo insegnamento, scagliamo la freccia in avanti. Qual è l’obiettivo? O come si dice oggi, la nostra mission? Diffondere lo yoga tradizionale, cioè lo yoga che si basa sui testi antichi e sulle tradizioni più autorevoli

Si chiama così colui che nell’amore della sua esperienza personale completamente realizzata, si volta ed è lì a sorriderti, o a spronarti affinché tu possa vivere la tua. E per me è stato Paramhansa Yogananda..