In questi giorni a casa non ho il wifi e la linea telefonica è interrotta a causa di problemi nella mia zona e così mi sono trovata nei guai per le mie dirette di Yogainpigiama, le lezioni di Yoga all’alba.
Per fortuna tutto si è risolto grazie al fatto che sono stata ospite in una location particolare, piena di accoglienza e amore. Così mi è nata questa riflessione che spero vi possa essere utile, specialmente se state affrontando le piccole o grandi contrarietà della vita.

Gli imprevisti nella vita ci sono e ce ne saranno sempre.
Di certo non possiamo evitarli soprattutto quando si tratta di qualcosa fuori dal nostro controllo… wifi incluso!!!
Ma perché arrivano ?
E quando arrivano, ci poniamo ogni volta la stessa domanda:
«Ma perché a me?»
«Perché proprio ora?»
Facendo così rimaniamo nel lamento, nella scarsità delle nostre possibilità senza adottare ciò che insegna l’imprevisto.
Ci insegna a cavarcela brillantemente o comunque al meglio, sfoderando la soluzione che parte proprio dalle nostre forze acquisite, dalla nostra saggezza arrivata con le esperienze. Così possiamo darci quella pacca sulla spalla continuando a sorridere e aprendo un nuovo dialogo con noi stesse. Finalmente siamo delle grandi!
Non ci fermiamo davanti agli imprevisti ai blocchi, ma superiamo e agiamo nel modo più ricco di creatività fino ad aprirci espanderci amplificando nuove prospettive. Vedere il bicchiere mezzo pieno ci cambia tutto. Davanti agli imprevisti dobbiamo mantenere la calma evitiamo il lamento ed ecco la grande opportunità della vita.
Una nuova prospettiva!!!!
E ancora….Montale scrive nella sua poesia Prima del viaggio:
“E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo”
Per ricordarci la nostra mania di programmare ogni cosa,
di controllare fino all’ultimo dettaglio
senza lasciare lo spazio all’immaginazione
e tante volte a farci perdere di vista la genuinità del flusso della Vita.

Il leggendario Yogi immortale è l’essere umano che completa l’evoluzione con la padronanza delle energie interiori e la realizzazione del Sé. E molte scuole tamil sostengono che il Kriya Yoga, reso famoso da Yogananda, abbia radici nel “Siddha Yoga” tamil...
Questo è un po’ il manifesto dello yoga che pratico e che insegno da quasi trent’anni. Lo yoga si occupa della domanda essenziale che abita ogni essere umano. Del mistero del vivere, del mistero dell’essere coscienti. Del “chi” siamo e “come” siamo. La parola “Yoga” indica uno stato, uno stato fondamentale della coscienza. Non è un percorso che conduce da un luogo a un altro, e neppure una ricerca di benessere. È la possibilità di essere consapevoli di essere vivi e di come lo siamo. La possibilità di sentirsi espressione di una realtà indivisa. La pratica di Yoga si fonda sull’Osservazione e sul Cambiamento.
Lavoro con la voce da cinquant’anni. È stata la mia compagna, la mia arma gentile, il mio specchio: la radio, la tv, il canto. Con la voce ho raccontato e ascoltato, ho cercato emozione, ritmo, verità. Ma più la uso, più capisco che la voce non è solo suono: è respiro che si manifesta, corpo che vibra, anima che prende coraggio e decide di farsi sentire. È la forma più diretta di presenza
La speranza di una donna che è scappata dall'orrore e ha cercato un futuro con i suoi figli su un'isola della Grecia. Ma ha lasciato l'amore della sua vita e non vuol sapere che lo rivedrà solo come nuvole nel cielo...
Per invecchiare meglio bisognerebbe leggere più libri sulla biologia e guardare meno pubblicità. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Perché i condizionamenti sociali sono enormi. Ma a prescindere dallo sviluppo tecnologico che l’umanità ha raggiunto, le domande sulla vita e sulla morte rimangono le stesse. Perché nasciamo, perché moriamo? Ai quesiti esistenziali senza tempo rispondiamo con trapianti e i ritocchi, mentre dovremmo imparare a meditare...
Mahavatar Babaji, il guru di Lahiri Mahashaya che ha portato il Kriya Yoga in tutto il mondo, è il protagonista di un nuovo libro scritto da Jayadev Jaerschky. Che ci spiega chi è quest'essere leggendario che Yogananda descriveva come «simile al Cristo»



