In questi giorni a casa non ho il wifi e la linea telefonica è interrotta a causa di problemi nella mia zona e così mi sono trovata nei guai per le mie dirette di Yogainpigiama, le lezioni di Yoga all’alba.
Per fortuna tutto si è risolto grazie al fatto che sono stata ospite in una location particolare, piena di accoglienza e amore. Così mi è nata questa riflessione che spero vi possa essere utile, specialmente se state affrontando le piccole o grandi contrarietà della vita.

Gli imprevisti nella vita ci sono e ce ne saranno sempre.
Di certo non possiamo evitarli soprattutto quando si tratta di qualcosa fuori dal nostro controllo… wifi incluso!!!
Ma perché arrivano ?
E quando arrivano, ci poniamo ogni volta la stessa domanda:
«Ma perché a me?»
«Perché proprio ora?»
Facendo così rimaniamo nel lamento, nella scarsità delle nostre possibilità senza adottare ciò che insegna l’imprevisto.
Ci insegna a cavarcela brillantemente o comunque al meglio, sfoderando la soluzione che parte proprio dalle nostre forze acquisite, dalla nostra saggezza arrivata con le esperienze. Così possiamo darci quella pacca sulla spalla continuando a sorridere e aprendo un nuovo dialogo con noi stesse. Finalmente siamo delle grandi!
Non ci fermiamo davanti agli imprevisti ai blocchi, ma superiamo e agiamo nel modo più ricco di creatività fino ad aprirci espanderci amplificando nuove prospettive. Vedere il bicchiere mezzo pieno ci cambia tutto. Davanti agli imprevisti dobbiamo mantenere la calma evitiamo il lamento ed ecco la grande opportunità della vita.
Una nuova prospettiva!!!!
E ancora….Montale scrive nella sua poesia Prima del viaggio:
“E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo”
Per ricordarci la nostra mania di programmare ogni cosa,
di controllare fino all’ultimo dettaglio
senza lasciare lo spazio all’immaginazione
e tante volte a farci perdere di vista la genuinità del flusso della Vita.


La verità non è solo quello che dici. È come lo dici. È il rispetto per chi ascolta e per chi parla. E sì, a volte fa male. Ma come diceva qualcuno molto prima di noi: «La verità vi farà liberi».

Il termine in questi anni ha perso la sua connotazione originale e originaria ed è diventato sinonimo di attività fisica. Mentre è sinonimo di ricerca interiore. Il passare da un’attenzione esterna a noi a un’attenzione all’interno di noi. E come facciamo? Questa domanda è il fulcro della pratica...

È utile essere ricercatori, sperimentatori. Verificare i metodi, applicarli abbastanza a lungo da registrarne gli effetti. Nessun’arte si apprende con le sole informazioni, sui libri, e senza praticare in modo stabile. Io ho trovato nel Kriya Yoga un metodo raffinato e accessibile che da 15 anni mi accompagna nella scoperta di chi sono...

Proporre una pratica di Yoga a persone autistiche o con la Sindrome di Down non è semplice poiché lo Yoga si basa sull’ascolto del corpo, sulla concentrazione, sulla presenza a sé. Quale consapevolezza o posture è possibile proporre a persone che sono totalmente assorbite dai loro automatismi fisici e mentali? Questa è la mia esperienza...

Dharma non è una religione, ma «LA» religione nel senso più alto, cioè tutto ciò che ci ri-connette al Cosmo, al divino. Quindi il “passo falso” non è infrangere la morale, ma rompere equilibri naturali, andare contro la propria natura, contro il proprio impegno e responsabilità...

Le pratiche di purificazione fisica, l'attenzione agli alimenti e a ciò che mangiamo e la realizzazione di un’altra forma di purificazione che riguarda la dimensione sottile e spirituale. Nella via dello Yoga nulla è scontato e tutto concorre a sollevare l'uomo da una vita di sofferenze