La rappresentazione del quarto centro energetico, Anahata, è il Vayu-mandala, simbolo dell’aria, un fiore di loto con dodici petali rosso scuro, al cui interno si trova un loto di otto petali connesso a stati di coscienza profonda o eterei. Due triangoli invertiti si uniscono a rappresentare l’incontro dell’energia ascendente e discendente. La divinità che presiede il loto esterno è Shiva, quello interno Sri Vishnu, Kakini-Shakti è la sua energia, che simboleggia la potenza spirituale. Il suo veicolo è l’antilope nera che rappresenta la natura della purezza e dell’innocenza.
Nel cuore si trova uno scintillante fiore di loto, con 12 petali, dove dimora il Prana, l’aria vitale principale che funge da veicolo per la mente che si muove tra il cuore e il cervello. Si dice che questo punto rappresenti il luogo dove, adorno di desideri, accompagnato dalle azioni passate che non hanno inizio e unito all’ego, dimori l’anima immortale. Qui il piano mentale, Mano-maya, inizia a incontrare il livello di Vijnana-maya, lo stadio dove la coscienza si libera dei legami ereditari, dagli schemi preordinati e dalle memorie cristallizzate per evolvere verso il potere di discernimento.
L’Akash-mandala è la rappresentazione del quinto Chakra, Vishuddha, simbolo dell’etere o spazio, un fiore di loto con 16 petali violacei, al cui interno si trova un cerchio bianco che contiene nel lato inferiore una mezza Luna argentata. Alla sua base si trova un elefante, simbolo della potenza seminale e del desiderio sessuale, su cui monta Siva-vakvishuddha, con cinque teste, il maestro originale del Mantra-yoga. Shakini-Shakti è la sua energia femminile che simboleggia la personificazione della purezza, della memoria, dell’ingegno e della creatività. L’energia Shakini è anche la sede dei sogni nel corpo. Simboleggia il distacco dal mondo illusorio, il controllo sull’intelletto, le scritture rivelate e la recitazione ispirata del Japa-mala.
Tra le sopracciglia si trova il Shukla-mahakala di Agya che ha due petali, a sinistra scorre il celeste Gange, a destra il dorato Yamuna. Nel suo centro dimora la brillante Luna nel cui spazio triangolare sgorga costantemente nettare. Al di sopra si trovano tre stadi superiori chiamati Vindu, Nada e Shanti. Questa è la rappresentazione del sesto centro energetico, il Manas-mandala, simbolo del Mahatattva, la coscienza degli aggregati cosmici, un fiore di loto con due petali laterali simmetrici color canfora, al centro del quale si trova un Lingam all’interno del quale ha sede Ardhanarishvara, Siva-Shakti combinati. La sua energia è Hakini-Shakti, la potenza della meditazione, che siede sul loto dell’Ardhamatra, il tempo mistico.
Infine, sopra la Luna, sull’apertura di Shushumna, il canale energetico principale che scorre lungo l’asse della colonna vertebrale unendo tutti i Chakra, si trova il Sahasrara-mandala, nel cui centro c’è una Yoni rivolta verso il basso: da essa scorrono tutti i semi del mistero o Nadi, i canali energetici del corpo sottile e la sacra Triveni, il punto d’inserzione dei tre principali Nadi.
La sua rappresentazione o Mandala è un fiore di loto con mille petali colorati che contengono tutti i suoni dell’alfabeto sanscrito, al cui interno si trova un cerchio bianco come una luna piena. All’interno del loto appare Sarasvati, la dea del sapere e delle arti, che rappresenta anche il canale energetico più sottile. Alla sua base si trovano collegati il Kameshvara e il Soma Chakra, così come Narayanana, Brahmananda, Trikuthi, Swaminana e Muktana, che rappresentano i diversi piani di coscienza che formano gli Andachakra o chakra superiori, collegati ai diversi livelli di liberazione dall’esistenza materiale.
Dal primo al terzo Chakra, si dice sia esercitato il controllo di Brahma-granthi, il livello di condizionamento materiale in cui l’essere vivente non è in grado di concepire l’esistenza al di fuori del corpo e dei suoi bisogni. Dal quarto al quinto chakra si dice domini l’influsso del Vishnu-granthi, il livello di condizionamento in cui non è possibile distaccarsi dai legami affettivi e relazionali. Shiva-granthi, situato nel sesto chakra, presiede il livello in cui l’individuo, dominando sé stesso, recide i propri condizionamenti per immergersi nel profondo del sé. I tre Guna, così come determinato nelle scritture, influenzano il livello di evoluzione di ogni individuo.
Così, passando dalla tradizione Vedica a quella dello Yoga, abbiamo delineato sinteticamente i differenti aspetti che in queste tradizioni influenzano la coscienza a partire dalla costituzione dell’universo con i suoi elementi, fino alla costituzione del corpo fisico e sottile con i suoi differenti piani di coscienza nei diversi centri energetici.


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Quando la narrazione storica viene distorta, ignorata o cancellata, si compromette il tessuto culturale che tiene insieme le comunità. La dissoluzione della storia non è un fenomeno nuovo, ma nella contemporaneità ha assunto forme particolarmente insidiose. Tre esempi emblematici...

Osservare che non siamo sereni, siamo ansiosi, siamo inquieti, è parte della pratica. Ma Yoga non è “diventare più calmi”, ma realizzare il Sé, la nostra vera natura. E la mission è quella di essere utili all’umanità, al mondo, alla Storia. Di diventare più autentici, non affettati nei modi e nelle parole. Una rivoluzione epocale.

Negli Anni 70-80 furono molti i grandi Maestri indiani che vennero in Italia e che con i loro insegnamenti contribuirono a far crescere degli insegnanti di Yoga. Ho raccolto la testimonianza di due insegnanti di Parma con cui ho condiviso alcune esperienze di quegli anni: Maria Cortesi e Gianni Bertozzi...

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Si chiama così colui che nell’amore della sua esperienza personale completamente realizzata, si volta ed è lì a sorriderti, o a spronarti affinché tu possa vivere la tua. E per me è stato Paramhansa Yogananda..