La forza della gratuità è l’anima del karma yoga. Quando qualcuno mi dice che questo web magazine un “hobby” perché non ne abbiamo fatto un business, so cosa rispondere. Dico che aprire e tenere un giornale come questo comporta da parte di tutti noi uno sforzo notevole e grandi sacrifici. Alcuni di noi sono giornalisti professionisti, altri pubblicisti, ma altri non avevano mai scritto se non per situazioni differenti. Il giornalismo non è scrivere, così come cucinare non è fare la spesa. Per fare un web magazine che abbia un senso giornalistico occorre la professionalità giusta e questa si allena in decenni di lavoro quotidiano, senza orari, «come se non ci fosse un domani», sabati, domeniche, notti lavorate, cazziatoni dai propri superiori, fare e rifare articoli finché non si imbrocca lo stile, il taglio, il modo di porgere una notizia, di fare un titolo, di scegliere una foto. Così come in molti altri ambiti, compreso quello di te che leggi ora, anche nel giornalismo conta la professionalità. E tutte le anime di questo giornale si sono messe nelle condizioni di apprendere un linguaggio, una modalità diversa, un “mestiere”, con tutta l’umiltà necessaria. E parlo di gente con un’altissima professionalità e competenza in vari ambiti della società e della cultura. Altro che hobby.
Questa è la differenza tra un blog e un web magazine: il blog lo può scrivere chiunque, il web magazine deve essere fatto da professionisti, ha una testata registrata in Tribunale e necessita di tutte le attenzioni del caso e della legge. Allo stesso modo, chi si occupa dell’on line deve essere un professionista, come lo è Francesca Amendola, la nostra social media manager. Come lo è chi ha ridisegnato questo sito, lo staff di Zed Marlin. Facciamo tutto con le nostre forze, non ci guadagniamo, ci auto-finanziamo, ma non è un è un hobby: è un servizio, è karma yoga.
Questo è un web magazine fatto da persone autentiche, come Amalia Cornale che insegna Yoga a Ragusa, ha letto l’impossibile, praticato per una montagna di ore e – come si dice a Milano – ha “il cuore in mano”: lei è la mia vicedirettrice editoriale, è la persona con cui più assiduamente mi confronto e ragiono e molto di quanto sto scrivendo nasce dai miei discorsi con lei, dei quali i nostri rispettivi partner sono pazienti testimoni. «Noi abbiamo bisogno di parlare di Yoga», mi diceva poco fa Amalia. È una missione come lo fu per André Van Lysebeth che per 40 anni pubblicò la rivista Yoga su espresso invito di Swami Sivananda? Sarebbe presuntuoso considerarci gli ideali continuatori di quella mission (anche se Amalia e io siamo allievi di quel lignaggio), ma di certo ci nutre un senso di servizio e di auspicio che quello che pubblichiamo qui sia utile a qualcuno.
Penso a Riccardo Serventi Longhi, preziosa e apprezzatissima risorsa di Rispirazioni che nel suo portare il cuore dello Yoga, lo fa con la sapienza dei suoi anni di arte, di teatro, di comunicazione verbale e non verbale e va a intercettare le emozioni come nessun altro. Penso alla nostra colonna sonora, Elia Perboni e Guido Gabrielli, che creano il sound di questo web magazine e non è mai musica scontata o banale, quella che propongono, ma sempre frutto di una ricerca di musicisti e ascoltatori. La musica nella vita reale la faccio assieme a Edoardo Rosati, forse il più grande conoscitore italiano di fantascienza, fumetti e argomenti legati al mistero che qui collega il possibile con la scienza. Penso a Elena Tommaseo che scrive davvero da New Delhi e ogni volta è un’emozione grande e provo una profonda gratitudine nel leggere tanta bellezza e ammirare i suoi scatti. Penso al nostro amico Franco Acquaviva – uno dei fondatori di Rispirazioni – che ha su di sé il peso di una stagione teatrale e la scrittura di pièce stupende e ci porta sempre un po’ della sua poesia.
Ci sono donne meravigliose come Judith Listte, una delle insegnanti di Yoga (e in generale della conoscenza del corpo; è anche diplomata Isef) più preparate che conosca; Sabrina Mandala Rossi con le perfettissime “poesie imperfette”; Gloria Vizzini che è stata una parlamentare e che ora insegna al Liceo e ci ha contagiato con il suo entusiasmo sapiente; Sangeeta Laura Biagi, una Maestra del Suono e dello Yoga, preziosa musa per tutti noi; Federica Mara, una degli eredi dello Yoga insegnato da Antonio Nuzzo; Lucrezia Maniscotti, insegnante di danza indiana e danzatrice famosa in tutta l’India; Chiara Chandradevi Strani, una acharya, una maestra del sentiero del Kriya Yoga.
Ci sono tanti nuovissimi collaboratori come Gabriele Villa, giovanissimo ingegnere matematico che ci porta la freschezza del mondo che avanza; un grande studioso, indologo di chiara fama, Maurizio Passi; e c’è un amico, Gianni De Berardinis, mio collega a Radio Monte Carlo, stella della musica in Tv, ricercatore del profondo e yogin; Andrea Fugazza, insegnante di Yoga, un uomo che a questa via di ricerca ha dedicato la vita. Presto torneranno a scrivere per noi, collaboratori che non “sentiamo” da tanto come Tiziano Valentinuzzi e Amina Vagante (stavolta senza pseudonimo)…
Tutti noi pubblichiamo sulla Rete che è il luogo-non luogo in cui l’individuo diventa un prodotto appena fa un clic, mentre qui nessuno mai vi ha chiesto soldi, né mai accadrà per riempire le nostre tasche. Insomma «qui “il prodotto” siamo noi che scriviamo e non chi ci legge», mi ha detto in una battuta Amalia: «Ci siamo formati con i migliori insegnanti, portiamo un sapere che arriva da lontano, ora tocca ai nostri lettori condividere i nostri articoli, non pensi?». Sì, lo penso, lo pensiamo, amiche e amici di Rispirazioni, ora tocca a voi: condividete, fate circolare queste idee, arricchite i post con le vostre considerazioni più profonde; diamo vita a un circolo virtuoso senza fine, vogliamo diventare una community numerosissima perché finalmente, sempre di più, la ricerca interiore in tutte le sue declinazioni possa uscire dalla trappola del business e torni a essere una via di ricerca interiore.
L'8 dicembre 1980 un folle uccideva John Lennon davanti al suo palazzo, accanto a Central Park. Da quel momento qualcosa è cambiato nella musica e nella vita di milioni di persone in tutto il mondo. Il vuoto lasciato dal più folle e geniale dei Beatles non sarà mai più colmato.
Colpa di una semplificazione: i vocalizzi di un famoso sistema di parto non sono il canto classico del Sud dell'India. Che è un metodo difficilissimo da apprendere
Dunque la corretta gestione dello sforzo in āsana passa per la costante consapevolezza, e per la conseguente capacità pratica, di allentare e dosare le tensioni necessarie alla tenuta della posizione, nell’ottica di aprirsi a una dimensione più profonda dell’esistenza.
È assurdo questo nuovo modo di vivere in cui ognuno corre in una direzione che non è realmente la sua, ma quella della maggioranza, in cui avere è diventato molto più importante che essere e apparire è molto più fico che mostrarci per ciò che realmente siamo. Ma un altro modo di vivere c'è e me lo ha insegnato lo Yoga...
Per progredire spiritualmente è necessario avere un maestro da cui attingere insegnamenti e saggezza. Ma un contro è provare per lui un grande rispetto e un conto è mostrare una venerazione che è fuori contento nell'Italia del 2024. Anche perché, per dimostrare l'amore per un maestro, basta un sorriso radioso e un grazie che viene dal cuore.
Quando i Beatles arrivano a New York nel 1964 non sanno che il loro atterraggio nella Grande Mela li renderà star mondiali, che saranno protagonisti di un cambiamento epocale. Il documentario «Beatles '64» di David Tedeschi prodotto da Martin Scorsese racconta questa fantastica avventura americana.