Noi non facciamo politica. Non è questo il nostro compito a livello mediatico. I partiti, le ideologie divisive, le religioni e i loro dogmi: niente è più lontano dall’intento e dallo spirito di noi tutti qui a «Rispirazioni». Ognuno ha le sue idee, i suoi distinguo, le sfumature, e questo fa di questo non-luogo un… luogo di ricchezza e di stimoli.
In termini di religioni, sposo da sempre il credo di Lahiri Mahasaya, uno dei guru del Kriya Yoga, che diceva: l’unica religione che dovremmo avere è quella del respiro. Nessun guru ha mai detto qualcosa di più inclusivo e di più profondo: qualsiasi scoperta interiore l’ho fatta attraverso le pratiche che usano il respiro come strumento; qualsiasi realizzazione è arrivata dall’osservazione del respiro. Non ci sono steccati, non ci sono bandiere, tutto è già lì, dentro di me, in un soffio che si espande ed esplora quello che sono veramente nel momento presente. Il respiro è strumento di verità.
E l’altro mio “credo” è che… detesto l’arroganza e la prepotenza. E la maleducazione. Ce n’è tanta, vero? Quante volte l’avete incontrata nel mondo del lavoro? Di volta in volta prendeva il volto di bulli, narcisisti, arroganti. Sono le nuove “piaghe d’Egitto” della nostra epoca. Quando siamo deboli siamo facili prede di queste persone. Quando usciamo dall’angolo in cui la vita ci ha messi, è sano allontanare queste persone con decisione: non abbiamo bisogno di bulli, narcisisti e arroganti.
Il clima che stiamo vivendo è quello in cui i bulli hanno avuto e hanno la meglio, lo vediamo tutti. Gli episodi sono tanti. Non solo a quelli che la cronaca ci ha mostrato nei giorni scorsi, fotogrammi orribili. Ci sono donne che continuano a essere picchiate e uccise; bambini che finiscono vittime dei pedofili (vi assicuro che è molto più frequente e vicino di quanto pensiate); anziani che vivono nella solitudine e nella miseria; donne che sono molestate sul lavoro; automobilisti che investono persone e scappano; omosessuali che vengono picchiati se si tengono per mani; persone che vengono insultate per il loro colore della pelle…

Quali sono i nostri ideali veri? Tuoi e miei? Quali ideali trasmettiamo ai nostri figli? Quali valori portiamo in questa società? Le risposte a queste domande sono quella che chiamo «politica», non la modalità dei partiti e dei colori: è creare le condizioni per rendere questo mondo migliore in termini di ambiente, di non-violenza, di sostenibilità, di stipendi, di cultura, di scuola, di libertà e di tolleranza. Avremmo bisogno di un altro Martin Luther King a gridarlo oggi – ma non ne vedo – «I Have a dream that one day…», ho un sogno che un giorno le cose possano cambiare… Ma come?
Usciamo dai nostri sogni. Mettiamo in discussione le nostre fonti. Osserviamo la realtà. Dimentichiamo le parole «magari non è come sembra» quando parliamo di ciò che vediamo e leggiamo. La realtà è complessa, ma non si osserva vedendo «cospirazioni» in tutto. È necessario conoscere la Costituzione, la Storia, i costumi, l’epica, le tradizioni, le regole che ci governano, indagare, studiare, sapere quali sono le competenze di chi scrive e di chi insegna. In giro ci sono troppi “maestri” che “ci dicono quello che gli altri non ci dicono”. La realtà, come la Storia, è complessa e spesso non esiste una risposta definitiva ed è necessario accettarlo. È necessario andare a votare qualunque sia la vostra idea politica perché votare non significa “credere in qualcuno”, ma esercitare un diritto per dare una spinta istituzionale che altrimenti non avremo mai.
Insomma, capite bene che quello che voglio dire è che per cambiare il mondo è necessario impegnarsi parecchio, non fermarsi ai titoli su Facebook o su Tik Tok; non si può giudicare da una frase fuori contesto, spesso l’apparenza inganna. Così si cambia il mondo. Non in un giorno, non in un mese, ma con costanza e determinazione, aprendo il cuore e le braccia al futuro che ci attende. Ce lo meritiamo tutti. Contro bulli, arroganti e narcisisti di ogni colore e latitudine.
Poi vado da mio fratello
E gli dico: “fratello, aiutami, ti prego”
Ma lui finisce soltanto per mettermi
Ancor più in ginocchioCi sono state delle volte in cui ho pensato
Che non sarei durato per molto
Ma ora penso di poter resistere
È passato tanto di quel tempo
Ma so che un cambiamento sta arrivando
Oh sì sarà così
A Change Is Gonna Come (Sam Cooke, 1963)

La situazione è di stallo totale, Krishna esorta Arjuna ad alzarsi e combattere, ma Arjuna è bloccato, non se la sente, è in uno stato di ansia soffocante, preso dal panico...

Quando la narrazione storica viene distorta, ignorata o cancellata, si compromette il tessuto culturale che tiene insieme le comunità. La dissoluzione della storia non è un fenomeno nuovo, ma nella contemporaneità ha assunto forme particolarmente insidiose. Tre esempi emblematici...

Osservare che non siamo sereni, siamo ansiosi, siamo inquieti, è parte della pratica. Ma Yoga non è “diventare più calmi”, ma realizzare il Sé, la nostra vera natura. E la mission è quella di essere utili all’umanità, al mondo, alla Storia. Di diventare più autentici, non affettati nei modi e nelle parole. Una rivoluzione epocale.

Negli Anni 70-80 furono molti i grandi Maestri indiani che vennero in Italia e che con i loro insegnamenti contribuirono a far crescere degli insegnanti di Yoga. Ho raccolto la testimonianza di due insegnanti di Parma con cui ho condiviso alcune esperienze di quegli anni: Maria Cortesi e Gianni Bertozzi...

Durante i nostri incontri a Caprese Michelangelo, per i seminari di Antonio Nuzzo, nasce l’idea: mettiamoci in gioco, portiamo avanti un certo insegnamento, scagliamo la freccia in avanti. Qual è l’obiettivo? O come si dice oggi, la nostra mission? Diffondere lo yoga tradizionale, cioè lo yoga che si basa sui testi antichi e sulle tradizioni più autorevoli

Si chiama così colui che nell’amore della sua esperienza personale completamente realizzata, si volta ed è lì a sorriderti, o a spronarti affinché tu possa vivere la tua. E per me è stato Paramhansa Yogananda..