Svolta verso il piazzale usato come parcheggio sul perimetro dello strapiombo. Non occorrono manovre per sostare dentro le righe, ma un colpo d’occhio sì, quello soltanto, in un ordine naturale inviolabile. Entra rallentando sotto certi rami robusti che penzolano sgocciolando macchie d’ombra, sterza le ruote e sfila la chiave. Scende dall’auto come se bruciasse e toccasse scappare. Devono esistere i suoi occhiali da sole da qualche parte. Deve esistere anche l’aria profumata di gelsomini e il muro della fioritura violetta divorato dai glicini. Vuole vedere come se non avesse mai visto prima.
Lo sapevo, pensa. È come se tutta la primavera si fosse concentrata in un giorno soltanto, cioè oggi. Come fai a far finta di niente? Vuole percorrere qualche strada, due di sicuro che scendono verso la spiaggia e diverse altre che vanno storte, in orizzontale, simili a fili di seta che tengono il monte in un bozzolo. Vuole farsi cercare dai minuti di questa giornata e basta, senza mettersi in testa quella solita, stupida faccenda dell’obiettivo. Forse incontrerà un grattacielo di corvi, forse lattine di birra schiacciate accanto a due o tre mozziconi di sigaretta, forse anche qualche marciapiede stressato che ha preso a sbriciolarsi.


Foto Raffaella Marini per «Rispirazioni».
Sente di avere piedi molto fortunati, sente tutto leggero, il corpo felice, il vento, la distanza incantevole dalle parole noiose, imbroglione e ripetitive.
La distrae il passaggio nell’aria di un pennuto qualunque. I rapaci sono arrivati dall’Africa, sfidando le incertezze del viaggio. Gli uccelli migratori tornano a nidificare sulla falesia e certe persone si organizzano a gruppi con binocoli speciali e seggioline pieghevoli, sull’erba calma e silenziosa che promette un avvistamento.
Al bar del borgo sveglio da ore, i tavolini sono sempre più vecchi e a lei piace dare un’occhiata rassicurante alle stesse cose delle stesse cose. Passano ciclisti a fare una tappa, alcuni si vede che sono molto competitivi, altri invece paiono essersi salvati da una sfida insopportabile. Mentre il campanile rintocca, gli uomini scesi dalla bicicletta fanno piccoli passi dentro scarpe di legno che picchiano l’asfalto come zoccoli di cavallo, con una rigida bevanda in mano e la fronte luccicante. Poi voci indistinte e poesia sparpagliata, petali che vogliono volare senza direzione e una fontanella di bronzo battuto ancora viva d’acqua.
Ridono tutti in giornate simili, anche gli anziani sotto le falde dei cappelli, ridono i turisti, i cani con i guinzagli allungabili, le coccinelle che prendono l’aperitivo. Si sente che dietro la siepe, giù in fondo alla discesa, c’è il mare.
Lei imbocca il sentiero dell’amore che conduce alla spiaggia, indossando i suoi occhiali da sole bellissimi. Avrà di certo un telo da spiaggia in borsa, una penna e il quaderno degli appunti per le vicende che aspettano di accadere.
E io ballavo, ballavo, coi miei vent’anni, fino a due minuti fa
Pixies

Foto Raffaella Marini per «Rispirazioni».

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Il racconto di una sosta in un parco, la scoperta di un piccolo grande paradiso. I gesti di un'anima in ricerca, il gusto di trovare il bello in quello che c'è. Sempre...

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...ma noi qui vi spieghiamo tutto quello che è necessario sapere per scoprire come nei Veda il calcolo del tempo sia uno dei temi di sfondo, con incredibili interconnessioni ai principali significati filosofici. Nel «Bhagavatam» si sostiene che sia possibile calcolare il tempo misurando il movimento degli atomi che si combinano nel corpo; il tempo atomico si misura calcolando lo spazio atomico preciso che esso ricopre...