
Ciao, sono Federica, nasco a Roma il 12 ottobre del 1973, il giorno della scoperta dell’America, scoprirò poi a scuola. Il che non mi renderà molto felice negli anni dell’adolescenza, quando comincio a farmi una coscienza politica e a capire che il mondo è una schifezza, un posto diviso un due, in cui la metà più ricca è proprio quella in cui vivo io e comincio a essere tormentata dai soliti deliri di onnipotenza degli adolescenti che pensano sempre, o quasi, almeno quello sensibiloni come me, che tutti i mali del mondo siano colpa loro.
Tant’è! Sono nata a Roma un venerdì di Luna piena del giorno che in alcune parti del mondo festeggiano come la scoperta di un posto che più lontano dal mio sentire e pensare non poteva essere, e da lì inizia l’avventura.
Bambina curiosa e sensibile prima, adolescente curiosa e tormentata poi, quando mi affaccio all’età adulta comincio a cercare risposte alle domande che da sempre mi faccio: da dove vengo, chi sono, che ci faccio qui? Spesso mi imbatto in improbabili personaggi alla “Quélo” che mi dicono che la risposta è dentro di me e che è SBAGLIATA!
Così comincio a documentarmi da sola e, da grande curiosa e persona dalla mente estremamente vivace, comincio a passare da una cosa all’altra: mi appassiono di Cabbalah e seguo e leggo Yehuda Berg e altri, di ipnosi regressiva e leggo tutti i libri di Brian Weiss, secondo me l’esperto più esperto al mondo di questa tecnica oltre che persona dalla sensibilità straordinaria, mi avvicino a roba olistica del tipo che prendo il primo livello Reiki, ma poi passo dieci anni della mia vita a dedicarmi al lavoro, infatti nel frattempo avevo lasciato l’università, facoltà di Economia, avendo trovato un ottimo posto in uno studio prestigioso di Roma.
Lavoro e lavoro, vivo e faccio cose, pochi viaggi, molte esperienze, tante conoscenze, ma quella vocina dentro che mi smuove la coscienza e che mi richiama per ricordarmi che devo prendermi cura anche della mia interiorità continua, come un sottofondo musicale, a risuonarmi nella testa.
Nel frattempo divento “grande” e vado a vivere da sola mi sto ancora chiedendo quando è passato questo tempo che, arrivata ai 35 anni, conosco quello che diventerà, piuttosto in fretta mio malgrado perché io, da buona bilancina, prima di prendere una decisione vivo drammi esistenziali che possono durare anche anni: mio marito! Ancora a dirlo mi stupisco che sia successo davvero a me.
Viviamo in un quartiere del centro e un giorno mi capita in mano un volantino verde e viola che pubblicizza l’apertura di un piccolo studio di Yoga proprio due traverse più in là di casa mia, così decido di andare a provare e, appena seduta a gambe incrociate sul mio tappetino, sono stata colpita da un fulmine, è stato Amore immediato e non mi ha più lasciato.
Per qualche anno pratichiamo insieme, io e Simone, poi lui lascia, io continuo e decido di approfondire con le mie insegnanti iscrivendomi al loro primo corso di formazione. Le prime volte hanno sempre qualcosa di speciale, ne sono convinta, loro erano ancora acerbe, io sentivo che avrei potuto ricevere di più e che c’era ancora molto da vedere, da studiare, ma soprattutto da sperimentare. Così concluso quell’anno di studio e pratica, ho ritirato il mio diploma convinta che quello fosse solo il primo passo e mi sono messa alla ricerca.
Nel 2018, su invito di un’amica, vado a prendere una lezione di Yoga in un bellissimo studio nel quartiere Trieste, che non è proprio dietro casa e per chi è di Roma dietro casa è fondamentale per vivere senza impazzire! Ma si sa anche che se l’intenzione è sincera la strada la trova, quindi andai ed ebbi la benedizione di incontrare quello che poi è diventato il mio Maestro, la mia guida. Continuo la mia pratica con lui e nel frattempo ho seguito il suo corso di Formazione insegnanti e ho cominciato anch’io a condividere lo Yoga, sempre con umiltà e amore nel rispetto degli insegnamenti ricevuti, con un gruppo di persone che mi segue con affetto.
Affianco il mio lavoro di contabile all’insegnamento e alla pratica dello Yoga e – credo – questo mi ha salvato la vita e mi permette di continuare a vivere rimanendo, per quanto possibile, stabile ed equanime anche in questa città!
Il mio sogno è di poter andare a vivere in campagna un giorno, riavvicinarmi alla Natura che tanto amo, ma Roma è come un polpo dai mille tentacoli, quando pensi di essertene liberato ce ne è subito un altro che ti avvinghia e non ti lascia andare. Chissà?

Il sistema delle caste in India è uno dei fenomeni sociali più antichi e complessi al mondo e affonda le sue radici nei testi religiosi dell’induismo. Nonostante i progressi legislativi, nella pratica le discriminazioni castali non sono scomparse. E anche se il peso elettorale degli “intoccabili” serve al potere, i loro diritti sono pochi e il cammino verso una piena uguaglianza rimane lungo e complesso...

Lo Yoga è patrimonio dell’umanità come lo sono le grandi religioni, il pensiero di Socrate e Platone e le canzoni di Bob Dylan e dei Beatles. Fa parte del nostro immaginario e ha dato all’uomo – non solo all’uomo indiano hindu – una via di liberazione dalle sofferenze. Ecco perché lo celebro sul palco dell'Arena di Milano...

Il primo ministro Modi che ha voluto questa “festa” è la persona meno adatta a parlare di yoga perché il suo governo e il suo partito sono repressivi, violenti e irrispettosi dei diritti umani. Io non ci sto: sono profondamente convinta che lo yoga non sia un proclama di intenti, ma uno stato d’essere, una esperienza personale di chi ha trovato in questa disciplina uno strumento per vivere con più equilibrio e serenità la vita quotidiana

Dice Swami Niranjanananda, erede di Satyananda: «Il secondo capitolo dello Yoga è una nuova visione dello Yoga, non come pratica, ma come vidya, una saggezza che va compresa, assimilata ed espressa nella vita». E poi ancora «risvegliare e integrare le facoltà di testa, cuore e mani». Qualcosa si muove nel mondo di questa via spirituale, non più con l'obiettivo di un corpo flessuoso, ma di una vita integrata. Ed era ora

Nell’agosto del 2022, a pochi mesi dalla morte di mio padre, decisi di ripercorrere le orme del principe Siddhartha Gautama. Il suo percorso, come sappiamo, culminò con l’“illuminazione”. Il mio è stata un'immersione nella sua spiritualità e nei luoghi che lui toccò. Un'emozione che vi racconto a parole e con le mie immagini

Quando si parla di testi della tradizione Hatha, di solito si menzionano la «Siva Samhita», la «Gheranda Samhita» e l’«Hatha Yoga Pradipika». Ma nelle biblioteche indiane giacciono migliaia e migliaia di manoscritti in attesa di essere tradotti. Gli esperti sono pochi e quindi ci vuole tempo. Da poco, per esempio, è stato scoperto e tradotto un altro testo, l'«Amṛtasiddhi», tradotto da James Mallinson, e a sua volta tradotto in italiano dalla nostra Amalia Cornale