
Durante il lungo silenzio del lockdown, in un mondo sospeso e carico di riflessioni, è nata un’idea destinata a lasciare il segno. Isolato in quarantena, Tom Taylor trascorreva le sue giornate nutrendosi degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama, trovando conforto e ispirazione in quelle parole di saggezza. Fu in quel tempo sospeso che decise di scrivere una lettera, un messaggio profondamente personale indirizzato al Dalai Lama e al suo gruppo, proponendo la creazione di una biografia unica: un racconto di vita narrato attraverso l’arte di un graphic novel. Allegando l’adattamento di 1984: The Graphic Novel di Matyáš Namai come esempio di stile, Taylor non avrebbe mai potuto immaginare che, qualche mese dopo, sarebbe arrivato un sì entusiasta. Da quell’incontro di intenti nasce La Vita del Dalai Lama – la graphic novel (Ubiliber , €20,00) autorizzata che oggi è pronta a emozionare lettori di ogni età.
Un progetto di cuore e dedizione
Tom Taylor e Matyáš Namai hanno dedicato due anni di intensa collaborazione a questo progetto, fondendo scrittura e illustrazione in un racconto che va oltre le parole. Incontrare Sua Santità, racconta Taylor, è stato un momento di profonda emozione, un incontro che ha dato ancora più forza e autenticità a ogni pagina del libro. «Fin da bambino, ho ammirato Sua Santità», racconta Tom Taylor. «La sua lotta pacifica per la libertà del Tibet e la sua saggezza senza tempo mi hanno ispirato a voler raccontare la sua storia a una nuova generazione, affinché il suo messaggio di non-violenza e giustizia possa continuare a risuonare nel mondo».
Gli autori: voci e matite al servizio di una grande storia
Tom Taylor ha alle spalle una carriera solida nel mondo della sceneggiatura cinematografica e televisiva, con una formazione d’eccellenza alla EAVE e sotto la guida di maestri come Andrew Laszlo e Terry Rawlings. Fondatore del WildCat Studio, Taylor ha visto le sue opere pubblicate in 45 Paesi e tradotte in più di 14 lingue. Da sempre appassionato di buddhismo, vive circondato dalla sua numerosa famiglia, fatta di figli e animali, in un contesto che rispecchia i valori di amore e cura che traspaiono anche dal suo lavoro. Matyáš Namai, artista dalla mano raffinata, si è formato alla High School of Advertising and Arts, specializzandosi presto nell’arte del fumetto. Le sue opere sono apparse su riviste come ABC e Playboy, fino a consacrarsi con successi internazionali come l’adattamento di 1984 e Chernobyl: The Fall of Atomgrad, riconosciuto dal Guardian tra le migliori graphic novel del 2024.
Una vita straordinaria, un messaggio universale
La graphic novel ripercorre la vita eccezionale di Sua Santità il XIV Dalai Lama, nato in un’umile famiglia di contadini in un remoto villaggio tibetano. A soli due anni viene riconosciuto come la reincarnazione del XIII Dalai Lama e, da giovanissimo, si trova a guidare spiritualmente e temporalmente il suo popolo. La sua esistenza si intreccia con eventi che hanno segnato la storia mondiale: dall’invasione cinese alla fuga drammatica verso l’India, fino alla sua instancabile difesa della causa tibetana. Premiato con il Nobel per la Pace, instancabile promotore di compassione, pace e dialogo tra le culture, il Dalai Lama ha saputo trasformare la sofferenza in un messaggio di amore universale. Attraverso la potenza espressiva del graphic novel, la sua storia prende nuova vita, ispirando chiunque senta il bisogno di credere nella forza rivoluzionaria della gentilezza e della compassione.
Un libro per chi cerca ispirazione
La Vita del Dalai Lama non è solo una biografia: è un invito a scoprire, o riscoprire, il valore di un’esistenza vissuta con dedizione agli altri. È una storia di coraggio, resilienza e fede nell’umanità. Un’opera destinata a toccare il cuore dei lettori di tutte le età, pronta a ricordarci che, anche nei momenti più bui, la luce della compassione può guidarci verso un futuro migliore


Il sistema delle caste in India è uno dei fenomeni sociali più antichi e complessi al mondo e affonda le sue radici nei testi religiosi dell’induismo. Nonostante i progressi legislativi, nella pratica le discriminazioni castali non sono scomparse. E anche se il peso elettorale degli “intoccabili” serve al potere, i loro diritti sono pochi e il cammino verso una piena uguaglianza rimane lungo e complesso...

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Il primo ministro Modi che ha voluto questa “festa” è la persona meno adatta a parlare di yoga perché il suo governo e il suo partito sono repressivi, violenti e irrispettosi dei diritti umani. Io non ci sto: sono profondamente convinta che lo yoga non sia un proclama di intenti, ma uno stato d’essere, una esperienza personale di chi ha trovato in questa disciplina uno strumento per vivere con più equilibrio e serenità la vita quotidiana

Dice Swami Niranjanananda, erede di Satyananda: «Il secondo capitolo dello Yoga è una nuova visione dello Yoga, non come pratica, ma come vidya, una saggezza che va compresa, assimilata ed espressa nella vita». E poi ancora «risvegliare e integrare le facoltà di testa, cuore e mani». Qualcosa si muove nel mondo di questa via spirituale, non più con l'obiettivo di un corpo flessuoso, ma di una vita integrata. Ed era ora

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