Finalmente siamo tornati! Ci sono volute settimane di lavoro e di silenzio per passare da una struttura a un’altra e ora eccoci qui. Abbiamo scelto una veste più fresca (e per questo dobbiamo rendere merito al lavoro splendido dello «staff di CODE2.0»), ma la sostanza, la nostra ricerca, il nostro impegno volontario, è rimasto lo stesso.
Rispirazioni è una testata totalmente indipendente, finanziata in toto da noi che scriviamo, senza padroni e senza nessuno alle spalle, se non la nostra buona volontà.
Non è un hobby il nostro, è un impegno.
L’hobby lo si coltiva per dare piacere a se stessi, noi scriviamo per spirito di servizio, per fare quello che si chiama in gergo «karma yoga», per portare la conoscenza a tutti coloro che la vogliono ricevere.
Mettiamo a disposizione di tutti ciò che abbiamo imparato.
Dal punto di vista pratico è un impegno economico che mi sono accollato in toto e non vi nascondo che non è indifferente per una sola persona perché pubblicare, avere una piattaforma, gestirla, ha dei costi vivi e per dare una mano in questo a breve darò vita a un’associazione attraverso la quale chiunque voglia dare una mano, anche piccolissima, potrà farlo.
Per il momento godetevi i nuovi articoli che abbiamo preparato. Abbiamo nuovi prestigiosi collaboratori che porteranno linfa nuova e troverete tutti gli autori che avete imparato ad apprezzare in questi due anni e mezzo di vita.
All’inizio troverete una ventina di articoli passati, ma poco per volta, ripubblicheremo anche quelli scorsi, in modo che la memoria non vada persa.
Scriveteci, fateci sentire il vostro affetto e dateci consigli di cui – compatibilmente con le nostre forze e possibilità – terremo gran conto.
Quindi ben trovati a voi e a noi e buone… “rispirazioni” a tutti!
Mario Raffaele Conti
direttore responsabile


Il sistema delle caste in India è uno dei fenomeni sociali più antichi e complessi al mondo e affonda le sue radici nei testi religiosi dell’induismo. Nonostante i progressi legislativi, nella pratica le discriminazioni castali non sono scomparse. E anche se il peso elettorale degli “intoccabili” serve al potere, i loro diritti sono pochi e il cammino verso una piena uguaglianza rimane lungo e complesso...

Lo Yoga è patrimonio dell’umanità come lo sono le grandi religioni, il pensiero di Socrate e Platone e le canzoni di Bob Dylan e dei Beatles. Fa parte del nostro immaginario e ha dato all’uomo – non solo all’uomo indiano hindu – una via di liberazione dalle sofferenze. Ecco perché lo celebro sul palco dell'Arena di Milano...

Il primo ministro Modi che ha voluto questa “festa” è la persona meno adatta a parlare di yoga perché il suo governo e il suo partito sono repressivi, violenti e irrispettosi dei diritti umani. Io non ci sto: sono profondamente convinta che lo yoga non sia un proclama di intenti, ma uno stato d’essere, una esperienza personale di chi ha trovato in questa disciplina uno strumento per vivere con più equilibrio e serenità la vita quotidiana

Dice Swami Niranjanananda, erede di Satyananda: «Il secondo capitolo dello Yoga è una nuova visione dello Yoga, non come pratica, ma come vidya, una saggezza che va compresa, assimilata ed espressa nella vita». E poi ancora «risvegliare e integrare le facoltà di testa, cuore e mani». Qualcosa si muove nel mondo di questa via spirituale, non più con l'obiettivo di un corpo flessuoso, ma di una vita integrata. Ed era ora

Nell’agosto del 2022, a pochi mesi dalla morte di mio padre, decisi di ripercorrere le orme del principe Siddhartha Gautama. Il suo percorso, come sappiamo, culminò con l’“illuminazione”. Il mio è stata un'immersione nella sua spiritualità e nei luoghi che lui toccò. Un'emozione che vi racconto a parole e con le mie immagini

Quando si parla di testi della tradizione Hatha, di solito si menzionano la «Siva Samhita», la «Gheranda Samhita» e l’«Hatha Yoga Pradipika». Ma nelle biblioteche indiane giacciono migliaia e migliaia di manoscritti in attesa di essere tradotti. Gli esperti sono pochi e quindi ci vuole tempo. Da poco, per esempio, è stato scoperto e tradotto un altro testo, l'«Amṛtasiddhi», tradotto da James Mallinson, e a sua volta tradotto in italiano dalla nostra Amalia Cornale