«Holi simboleggia la felicità sconfinata». Sono parole di Amma, la grande mistica indiana diventata famosa in tutto il mondo perché cambia la vita delle persone semplicemente con un abbraccio.
Holi è una festa induista che segna l’arrivo della primavera e la vittoria del bene sul male. Si celebra nel mese di Phalguna (febbraio-marzo) durante la luna piena. Le sue origini affondano nei testi sacri e nei miti indù, tra cui la leggenda di Prahlada e Holika, che simboleggia il trionfo della fede sulla tirannia.
Secondo la mitologia induista, Hiranyakashipu, un re demone, voleva essere adorato come un dio e vietò il culto di Vishnu. Tuttavia, suo figlio Prahlada rimase devoto a Vishnu, scatenando l’ira del padre. Hiranyakashipu cercò in vari modi di uccidere il figlio, ma ogni tentativo fallì grazie alla protezione divina. Dice Amma: «Prahlada dimostra il potere di una fede e di una determinazione incrollabili. Sebbene fosse solo un bambino, Prahlada dovette sopportare molte circostanze avverse e disavventure prima che Dio finalmente gli apparisse davanti. Questo mostra che, non solo nella spiritualità ma in tutte le sfere della vita, se desideriamo ottenere grandi raggiungimenti, abbiamo bisogno di molto amore, fede, dedizione e arresa. Soprattutto, dobbiamo invocare la grazia del potere supremo, Dio».
Alla fine, il re chiese aiuto a sua sorella Holika, che possedeva un mantello magico che la rendeva immune al fuoco. Holika convinse Prahlada a sedersi con lei su una pira ardente, pensando di bruciarlo vivo. Tuttavia, per intervento di Vishnu, il mantello protettivo avvolse Prahlada, mentre Holika fu consumata dalle fiamme.

I significati simbolici sono la vittoria del bene sul male con la punizione di Holika che dimostra che l’arroganza e l’ingiustizia vengono sconfitte; il trionfo della fede e la purificazione.
I diversi significati portano a differenti modalità di celebrazione e festeggiamenti: La purificazione è simboleggiata dall’accensione di un enorme falò (Holika Dahan, la Notte dei Falò) che ricorda proprio la sconfitta di Holika. Il falò rappresenta la distruzione delle negatività e il rinnovamento spirituale e in un villaggio vicino a Gandhinagar, la capitale del Gujarat, per esempio, da 700 anni si accende un braciere di 30 metri di circonferenza, con 200 tonnellate di legno che fanno fiamme alte 10 metri. Ma in ogni città, in ogni quartiere, si accendono falò, momenti rituali ma anche di festa.
La festa di Holi vera e propria, Rangwali Holi, il Giorno dei Colori, si celebra il giorno dopo quando le persone si riversano nelle strade lanciandosi polveri colorate (gulal), ballano, cantano e si scambiano dolci. Oltre all’India, Holi è festeggiata in Nepal, Pakistan, Bangladesh, Regno Unito, Stati Uniti e in molte altre nazioni con grandi comunità indiane. Tuttavia, negli ultimi anni, l’uso di colori chimici ha sollevato preoccupazioni ambientali e sanitarie. Molte organizzazioni promuovono ora una Holi più ecologica, con colori naturali e minore spreco d’acqua.
«È nostro dovere ricordare che, in realtà, le festività sacre hanno il compito di rammentarci della beatitudine interiore e dell’unità che sono nella nostra natura e sono la pura essenza della vita», ci ricorda ancora Amma. «Quando tutti i corpi e i volti sono ricoperti di colori, le differenze esterne svaniscono e tutti hanno lo stesso aspetto. La vera felicità e il vero amore nascono solo quando tutti i confini creati dalla nostra mente si dissolvono».

Il problema con un sano iter del piacere nasce quando noi vogliamo costantemente riprodurre quei momenti. La nostra mente diventa “drogata di piacere” anche se, razionalmente, sappiamo che questo è un inganno. Come può un momento unico, frutto di innumerevoli sacrifici e fatica, o semplicemente di circostanze favorevoli, essere ripetibile a piacimento?

«Yoga è governare gli aspetti sottili della personalità», dice Yogasutra. Gestire le emozioni, i pensieri, le reazioni, le sensazioni. E questo può avvenire solo nel silenzio della staticità

Non esiste più una verità. Ogni cosa può essere vera o falsa, a seconda se si è follower di quella fonte, se si crede all’autorità che rappresenta, o se si rifiuti ogni forma di dogmatismo e principio di autorità. Così le notizie false vengono diffuse via social insieme a quelle vere. Perché, come dice il professor Galimberti, «quando sai dire solo mi piace o non mi piace, è chiaro che la bugia e la verità si confondono»...

Cattolici e buddhisti tibetani sono gli unici ad avere un capo spirituale e temporale della loro fede. Il che è una forza dal punto di vista di rappresentanza ma conta anche le sue problematicità. E mentre sta per iniziare il conclave, alcuni si chiedono chi penserà ai poveri ora che Francesco è scomparso. Se ne occuperanno le stesse persone che se ne occupavano prima: le donne e gli uomini di buona volontà di tutte le religioni. E continueranno a farlo qualsiasi pontefice verrà eletto

La verità non è solo quello che dici. È come lo dici. È il rispetto per chi ascolta e per chi parla. E sì, a volte fa male. Ma come diceva qualcuno molto prima di noi: «La verità vi farà liberi».

Il termine in questi anni ha perso la sua connotazione originale e originaria ed è diventato sinonimo di attività fisica. Mentre è sinonimo di ricerca interiore. Il passare da un’attenzione esterna a noi a un’attenzione all’interno di noi. E come facciamo? Questa domanda è il fulcro della pratica...