Tornano a suonare le campane di Notre Dame de Paris. La restituzione della voce di Notre-Dame, con il suono delle sue campane che tornano a risuonare nel cuore di Parigi, è un momento carico di significato. Non solo segna la fine di un lungo periodo di silenzio dopo il terribile incendio del 2019, ma rappresenta anche un atto di resilienza, di speranza e di ripartenza per tutta la città, la Francia e l’Europa.
Il ritorno in funzione delle campane, con la loro melodia che rievoca secoli di storia, è una celebrazione della perseveranza e della capacità di rigenerarsi dopo le difficoltà. Il suono di ciascuna delle otto “sorelle” del campanile, che spaziano dalla più piccola (Jean-Marie, 800 chili) alla più grande (Gabriel, 4 tonnellate), non è solo un segnale di restaurazione, ma un richiamo alla memoria storica, culturale e spirituale di uno dei luoghi più iconici al mondo.

Notre Dame durante il restauro.
Le otto campane di questa torre sono state accuratamente rimosse, ripulite dalla polvere di piombo e restaurate, la maggior parte in Normandia, ed è l’atto finale del restauro di Notre Dame, un progetto che ha mobilitato 250 aziende, centinaia di artigiani e costa quasi 700 milioni di euro, finanziati da 846 milioni di euro di donazioni.
Nel 2017 Notre-Dame ha accolto 12 milioni di visitatori ma dopo la riapertura diocesi e municipalità prevedono un afflusso di 14-15 milioni di turisti. La riapertura al pubblico, prevista per il 7 dicembre, segnerà un altro passo verso la completa rinascita della cattedrale, che continuerà ad essere non solo un punto di riferimento per i parigini e i francesi, ma anche un simbolo di unità e speranza per tutto il mondo.
Dove sorge la cattedrale ai tempi di si trovava un tempio pagano dedicato a Giove costruito da Giulio Cesare mentre la chiesa come la vediamo ora è stata eretta in più riprese tra il 1163 e il 1250 ed è un capolavoro gotico Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Notre Dame de Paris prima dell'incendio (tutte le foto sono di «Rispirazioni»).
Lo speciale della televisione francese Tf1 sulla riapertura di Notre Dame de Paris, nuovamente visitabile dall’8 dicembre 2024.

Il sistema delle caste in India è uno dei fenomeni sociali più antichi e complessi al mondo e affonda le sue radici nei testi religiosi dell’induismo. Nonostante i progressi legislativi, nella pratica le discriminazioni castali non sono scomparse. E anche se il peso elettorale degli “intoccabili” serve al potere, i loro diritti sono pochi e il cammino verso una piena uguaglianza rimane lungo e complesso...

Lo Yoga è patrimonio dell’umanità come lo sono le grandi religioni, il pensiero di Socrate e Platone e le canzoni di Bob Dylan e dei Beatles. Fa parte del nostro immaginario e ha dato all’uomo – non solo all’uomo indiano hindu – una via di liberazione dalle sofferenze. Ecco perché lo celebro sul palco dell'Arena di Milano...

Il primo ministro Modi che ha voluto questa “festa” è la persona meno adatta a parlare di yoga perché il suo governo e il suo partito sono repressivi, violenti e irrispettosi dei diritti umani. Io non ci sto: sono profondamente convinta che lo yoga non sia un proclama di intenti, ma uno stato d’essere, una esperienza personale di chi ha trovato in questa disciplina uno strumento per vivere con più equilibrio e serenità la vita quotidiana

Dice Swami Niranjanananda, erede di Satyananda: «Il secondo capitolo dello Yoga è una nuova visione dello Yoga, non come pratica, ma come vidya, una saggezza che va compresa, assimilata ed espressa nella vita». E poi ancora «risvegliare e integrare le facoltà di testa, cuore e mani». Qualcosa si muove nel mondo di questa via spirituale, non più con l'obiettivo di un corpo flessuoso, ma di una vita integrata. Ed era ora

Nell’agosto del 2022, a pochi mesi dalla morte di mio padre, decisi di ripercorrere le orme del principe Siddhartha Gautama. Il suo percorso, come sappiamo, culminò con l’“illuminazione”. Il mio è stata un'immersione nella sua spiritualità e nei luoghi che lui toccò. Un'emozione che vi racconto a parole e con le mie immagini

Quando si parla di testi della tradizione Hatha, di solito si menzionano la «Siva Samhita», la «Gheranda Samhita» e l’«Hatha Yoga Pradipika». Ma nelle biblioteche indiane giacciono migliaia e migliaia di manoscritti in attesa di essere tradotti. Gli esperti sono pochi e quindi ci vuole tempo. Da poco, per esempio, è stato scoperto e tradotto un altro testo, l'«Amṛtasiddhi», tradotto da James Mallinson, e a sua volta tradotto in italiano dalla nostra Amalia Cornale