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  • Immagine del redattoreElia Perboni

Il silenzio e l’ascolto di Franco Battiato

Aggiornamento: 30 mar 2023

Il mondo interiore del grande musicista. Tutto da scoprire

Lo 095 è il prefisso telefonico per la connessione con Catania e provincia. Finisco di comporre il numero per esteso: pochi squilli dell’inusuale linea fissa. Risponde una voce particolarmente calma e gentile, immediatamente riconoscibile, quella di Franco Battiato.

È nella sua casa-eremo di Milo, un po’ di tempo fa. La conversazione non tocca solo la musica; c’è un altro mondo che gli sta a cuore: la “cura del suo giardino”. Forse bisogna partire da lì per conoscerlo meglio e andare sottopelle in un viaggio dell’anima.


L’ultimo viaggio di Battiato è stato accompagnato da fiumi di parole, omaggi, testimonianze: si è inevitabilmente aperta la scatola dei ricordi. Chissà se avrebbe apprezzato tanta celebrazione. Ma la raffigurazione di un artista, per il pubblico, è soprattutto ciò che appare, ciò che trasmette emozionalmente attraverso la sua comunicazione, ciò che vede illuminato dai riflettori sul palco.

Ma scorrono anche i suoi pensieri, le riflessioni profonde, le provocazioni raccontate in molte canzoni, le sperimentazioni, le opere, i libri e i film. E così la fine del suo viaggio su questa terra, il suo silenzio in mezzo agli uomini, si è trasformato in presenza. A ribadire che il silenzio non è assenza, come direbbe la poetessa Chandra Livia Candiani.

C’è un piccolo libro, poche pagine, ripubblicato lo scorso anno e curato dal giornalista, poeta, regista e critico del fumetto Giuseppe Pollicelli (che ha diretto nel 2013 assieme a Mario Tani «Temporary road. Vita di Franco Battiato») dal bel titolo «Il silenzio e l’ascolto».




Dentro sono raccolte quattro conversazioni di Franco Battiato con il teologo cattolico e scrittore Raimon Panikkar (fautore dell’incontro tra le diverse religioni), il regista e scrittore cileno Alejandro Jodorowsky, l’intellettuale sufi Gabriele Mandel e il musicista Claudio Rocchi. Sono parte delle interviste-dialogo che Battiato realizzò assieme a Manlio Sgalambro nel 2004 per una trasmissione televisiva culturale, intitolata in tedesco «Bitte, keine Réclame» («Per cortesia niente pubblicità»)prodotta per il canale satellitare Rai Doc.

Qui c’è la sua visione del mondo, il rapporto con il divino, le pratiche mistiche, il sincretismo religioso, la reincarnazione e l’eccellenza nell’arte. Ma quello che meraviglia maggiormente e ci fa conoscere l’identità interiore di Battiato è il suo saper ascoltare. Le domande che pone sono poche perché ogni suo ascolto alle risposte è percepito come un lungo insegnamento. Il silenzio e l’ascolto per l’appunto.





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