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Per spiegare l'Universo, la scienza deve diventare “fantascienza”

Aggiornamento: 3 giorni fa

Quando s'inizia una ricerca interiore, si capisce di essere arrivati al cuore di questa ricerca quando appare chiaro che non sappiamo nulla. Il luogo in cui la fede impera e detta le sue leggi, per un ricercatore è lo snodo della nostra ignoranza, della nescenza, del mistero che si svela nascondendosi. Ogni mese escono articoli che rivelano nuove teorie sull'Universo e che confermano che quel poco che sappiamo sono un coacervo di immagini e suoni che arrivano da anni luce di distanza e una serie affascinanti di teorie difficilmente dimostrabili, ma molto probabili. Un caso in cui la scienza occidentale è un po' meno “scienza”. In particolare sono quattro le materie più gettonate (assieme a quella sugli extraterrestri): la teoria degli universi paralleli, il suono del Big Bang, la materia oscura e i buchi neri. Ecco un piccolo vademecum per orientarsi (a grandi linee).


GLI UNIVERSI PARALLELI

La teoria degli universi paralleli, anche conosciuta come multiverso, suggerisce l'esistenza di più universi oltre al nostro, ognuno con le proprie leggi fisiche e costanti fondamentali. Questa idea è stata proposta in diversi contesti, sia dalla fisica teorica che dalla fantascienza.

Una delle teorie fisiche che potrebbe supportare l'idea di universi paralleli è la teoria delle stringhe, che suggerisce l'esistenza di dimensioni extra oltre alle tre spaziali e una temporale che percepiamo normalmente. In alcuni modelli, si ipotizza che le stringhe vibranti possano esistere in diverse configurazioni, dando luogo a universi con leggi fisiche diverse.


LA MATERIA OSCURA

La materia oscura è una forma di materia ipotetica che costituisce circa il 27% della massa-energia totale dell'universo, ma che non emette, assorbe o riflette la luce elettromagnetica, rendendola invisibile e indetettabile attraverso i mezzi tradizionali di osservazione. La sua esistenza è dedotta da osservazioni gravitazionali, come gli effetti gravitazionali sul moto delle galassie e delle strutture a larga scala dell'universo.

Alcune speculazioni suggeriscono che la materia oscura potrebbe avere una relazione con il concetto di universi paralleli, ma al momento queste sono principalmente ipotesi speculative e non ci sono prove concrete che le supportino. Tuttavia, la ricerca continua sia nella fisica teorica che nell'osservazione astronomica potrebbe portare a una migliore comprensione di entrambi i fenomeni.


IL SUONO DEL BIG BANG

Il Big Bang è stato l'evento ipotizzato all'inizio dell'universo, circa 13,8 miliardi di anni fa, quando lo spazio e il tempo hanno avuto inizio. Tuttavia, non c'è modo di "sentire" direttamente il suono del Big Bang in quanto esso è avvenuto nello spazio vuoto, e il suono richiede un mezzo attraverso il quale propagarsi, come l'aria o l'acqua. Inoltre, il Big Bang ha prodotto un'espansione molto rapida dell'universo, che si è verificata a velocità superiori a quella della luce, quindi qualsiasi suono prodotto sarebbe stato spinto ben al di là del nostro raggio di osservazione.

Tuttavia, possiamo ancora rilevare indirettamente le onde sonore primordiali generate poco dopo il Big Bang. Queste onde sonore primordiali hanno lasciato un'impronta sulla radiazione cosmica di fondo, una sorta di eco luminosa del Big Bang che permea l'universo. Gli esperimenti come il satellite Planck e altri osservatori hanno mappato queste piccole fluttuazioni nella radiazione cosmica di fondo, che ci forniscono preziose informazioni sulla struttura primordiale dell'universo e confermano molte delle predizioni della teoria del Big Bang. Ma ancora una volta, questo è un "suono" che viene interpretato attraverso misurazioni di radiazione e non è direttamente udibile.

 

LE NUOVE TEORIE SUI BUCHI NERI

Queste sono solo alcune delle nuove idee che circolano nella comunità scientifica riguardo ai buchi neri. È importante notare che molte di queste teorie sono ancora in fase di sviluppo e richiedono ulteriori studi e osservazioni per essere confermate o respinte.


  1. Buchi neri primordiali: Questa teoria suggerisce che buchi neri di piccole dimensioni potrebbero essersi formati poco dopo il Big Bang, anziché attraverso il collasso gravitazionale delle stelle massive. Questi buchi neri primordiali potrebbero avere dimensioni variabili, da microscopici a massicci, e potrebbero costituire una frazione significativa della materia oscura nell'universo.

  2. Buchi neri senza event horizon: Alcuni fisici teorici hanno proposto che l'evento orizzonte dei buchi neri potrebbe non essere una caratteristica intrinseca, ma piuttosto una proprietà emergente. Questo suggerirebbe che, sotto certe condizioni, i buchi neri potrebbero esistere senza l'evento orizzonte, offrendo nuove prospettive sulla natura di queste misteriose strutture.

  3. Paradosso dell'informazione dei buchi neri: Il paradosso dell'informazione dei buchi neri è un problema teorico che riguarda la conservazione dell'informazione in presenza di un buco nero. Alcune nuove teorie cercano di risolvere questo paradosso proponendo concetti come il "paradosso del fuoco del buco nero" o la "rivelazione del fuoco del buco nero", che suggeriscono che l'informazione non è persa ma potrebbe essere conservata in una forma criptata.

  4. Buchi neri quantistici: Le teorie che cercano di unire la gravità quantistica e la meccanica quantistica possono portare a nuove descrizioni dei buchi neri come oggetti quantistici. Questo potrebbe aprire la strada a nuove comprensioni sulla struttura interna dei buchi neri e sulla natura della gravità ai confini estremi.


Foto di Peter Schmidt da Pixabay.


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