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  • Immagine del redattoreMario Raffaele Conti

È il mantra l'arma segreta per ritrovare il “centro”



L’esperienza che mi sta aiutando a mantenere la barra dritta è la recita dei mantra. Se state seguendo una via iniziatica il vostro maestro vi avrà consegnato il vostro mantra, lo “strumento per la mente” (significa questo il termine sanscrito) che porta fuori dall'inganno della mente per ritrovare il nostro centro.

Per chi non avesse già un mantra, vi regaliamo una serie di proposte da sperimentare.


Fare entrare la recita di un mantra nella propria sadhana non è qualcosa di complesso o esoterico: per esempio, dopo aver iniziato con gli asana, io inizio la pratica “seduta" con i mantra e li recito per almeno 20-35 minuti. Ho notato che questo purifica la mente, mi aiuta a focalizzare meglio lo sguardo su bhrumadhya (il centro tra le sopracciglia) e mi prepara alla fase successiva della pratica. Devo dire che rende anche più semplice l'inizio stesso, abbrevia i tempi verso un inizio di concentrazione, è davvero uno strumento (tra) per la mente (man).


Così, potete provare: la mattina appena svegli basta “accendere” un pochino la mente ancora soffusa dal sonno e lasciare che un soffio di voce inizi a recitare il vostro mantra (che vi hanno passato o che sentite vostro). Poi ci penserà il mistero a concedere i suoi doni.


Ne esistono in tutte le tradizioni, anche in quella cristiana (di derivazione ortodossa, la famosa “Preghiera del pellegrino russo”, Kyrie Iesou Criste Eleyson, che si recita sul Monte Athos).

Nella tradizione che seguo ne esistono diversi e potentissimi: la Gayatri che si recita all’alba e al tramonto;

il Mahamrityunjaya composto da frasi dei Veda;


Lokah Samastah Sukhino Bhavantu cantato anche dalla voce di Amma;


Sarvesham Svastir Bhavatu cantato perfino da Tina Turner (che era buddhista);


il Maha Mantra (dalla Kalisaṃtaraṇa Upaniṣad), capace di portare un vento di purezza e di realizzazione;




Om Nama Śivaya, potentissimo strumento di purificazione;

Om, la sillaba più potente che contiene tutte gli armonici dell'alfabeto sanscrito, e che per Patanjali è viatico di realizzazione. Nella Katha Upaniṣad è scritto: «È “Om”, il suono che tutti i Veda esaltano, tutte le meditazioni profonde dichiarano e lo studio dei Veda cerca di raggiungere»;

Esiste anche un mantra specifico per chi segue la via del Kriya Yoga che, com'è noto, in qualsiasi scuola, origina dalla mitica figura di Babaji.

E buona pratica a voi!



Il dipinto di un sadu con le sue mala (i rosari) al collo su un muro di Varanasi.


















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