Andrea Mati
Per aiutare il sistema immunitario e la mente trasformate il davanzale in un giardino
E se vi dicessi che curare un giardino può cambiare la vita? Voi mi direte, «grazie, ma io il giardino non ce l'ho!». Ma molti di noi hanno un balcone e tutti abbiamo un davanzale. Allora dico: trasformate il vostro davanzale in un giardino!
Quando progetto giardini per aiutare persone colpite da anoressia, per esempio, il mio obiettivo è portare queste persone così sofferenti a riconnettersi coi cicli della natura. Prendersi cura di una pianta, ci mette in contatto con un «altro» essere vivente, diverso da noi, con il quale può stabilirsi uno scambio profondo che ci migliora, ci può salvare in alcuni casi.
Forse molti di voi lo hanno sperimentato: quando ci dedichiamo ad accudire una pianta si cambia il ritmo, la giornata frenetica si interrompe e all'improvviso si percepisce che non siamo noi a prenderci cura di quella pianta, ma è lei a prendersi cura di noi. Una piantina anche piccola, un geranio, una primula, permette di abbandonare la visione distorta che abbiamo di noi perché per qualche minuto non siamo più concentrati su di noi, ma poniamo il nostro sguardo all'esterno di noi.
È il dono della natura, è la forza della vita che prende il sopravvento.
Scrivo nel mio libro Salvarsi con il verde: «Le piante divengono lo specchio di noi stessi e ci aiutano a immedesimarci in loro. Non ci avvicinano, non ci aggrediscono, ma aspettano che siamo noi con i nostri tempi ad avvicinarci a loro, accettandole e accettandoci».
Le piante comunicano con il nostro cervello, e anche con il nostro sistema immunitario perché questo è in grado di riconoscere le molecole prodotte da esse, i terpeni, e può utilizzarle. Incredibile, no? Questo è uno dei motivi per cui dedicarsi a esseri viventi verdi è così salutare.
Ma adesso che sta arrivando l'autunno, cosa possiamo mettere sui nostri balconi, sui nostri davanzali?
I MIEI CONSIGLI
Facciamo come Alice, una cara persona che conosco, che amava così tanto la pianta del ciclamino che riuscì a uscire da un periodo molto buio anche grazie a lei. Poniamo attenzione a tenere il terriccio, dove coltiviamo i ciclamini, sempre ben umido ma mai con ristagni d’acqua. Attenzione anche che le temperature non scendano sotto lo zero. Con poco avremo tanti fiori durante l’inverno.
Per chi vive in climi più temperati consiglio la splendida pianta di aeonium di cui esistono varietà con foglie bellissime. Pianta rustica, richiede poca acqua, non sopporta di scendere sotto i 10 gradi, vive in pieno sole e resiste alle terribili siccità estive che stanno facendo soffrire tante delle nostre amate piante.
L’erica in inverno sui terrazzi offre bei fiori e foglie sempreverdi, resiste al freddo e cresce molto bene anche in vaso.

Da bambino mia nonna teneva grandi piante di aspidistra sul suo terrazzo, bella pianta che produce lunghe foglie che, se ben concimate, prendono un colore verde scuro, lucido, molto particolare. Vive al buio.
Teneva anche il delosperma cooperi, pianta dal portamento ricadente, che richiede poca acqua, resiste al freddo, fiorisce in modo molto suggestivo in estate, ma è sempreverde e quindi molto piacevole anche inverno .

Infine impossibile non citare il meraviglioso helleborus «La Rosa d’inverno» che produce bellissimi fiori di vari colori proprio nella stagione più fredda e la sua fioritura spesso si protrae nella primavera inoltrata. Questa pianta da fiore così bella e originale vive bene all’ombra, ama terriccio umido, ma senza ristagni; per farla crescere bene in vaso va curata con attenzione.

Potrei citare ancora l’heuchera, la gualtheria, la viola tutte bellissime .
Un’ultima cosa. Chi non ha giardino o balcone perché non si prende cura dello spazio verde pubblico di sua pertinenza? Potrebbe farlo creando un gruppo, lavorando insieme, con passione con amore, rendendo anche un servizio agli altri e, insieme, curando sicuramente se stesso.