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Armonia e realizzazione, due facce di una stessa medaglia

Aggiornamento: 21 mar 2023

L’ Armonia in musica è la scienza del rapporto dei suoni nella dimensione verticale e, insieme al ritmo e alla melodia, è uno dei tre elementi che costituiscono la buona musica. È la consonanza di diverse voci o strumenti rappresentate dagli accordi, cioè da un’esecuzione simultanea di suoni la cui frequenza, se in equilibrio, produce un’impressione piacevole all’orecchio e all’animo; se in disequilibrio, genera un risultato in senso opposto e si chiama disarmonia. Lo sanno bene i compositori di musica da film che conoscendo questa legge, creano sonorità a sfondo romantico invece di altre più angoscianti, ma necessarie tuttavia per generare l’impatto emozionale desiderato.


L’Armonia però non è solo questo: se, per esempio, seguiamo il significato etimologico della parola che deriva dal greco ἁρμονία (si legge «armonìa», come in italiano, ndr) essa significa anche «connessione, collegamento». La radice «ar» (comune anche ad arte e aritmetica) indica infatti unione, disposizione. L’armonia quindi non si trova solo nella musica, ma anche nelle parole di un testo poetico, in un discorso motivante, nel tipo di pensieri generati, nelle relazioni instaurate, nei colori di un dipinto, nei lineamenti di un ritratto, nei movimenti di una danza, nell’eleganza di un abito, nella calligrafia, nelle proporzioni architettoniche e in ogni forma cosiddetta sublime del mondo.


Se è vero quindi che ciascuno di noi ogni giorno, consapevolmente o meno, si trova a recitare un copione sul palcoscenico della propria vita per raggiungere una realizzazione personale, la domanda è: possiamo trasferire questo esempio che il mondo delle sette note ci offre al nostro vivere quotidiano? Ludwig Van Beethoven non lascia dubbi in merito: «La vita assomiglia al vibrare delle note e l'individuo a uno strumento a corde. Se l'individuo non ha l'intonazione giusta, non può risuonare con ciò che lo circonda. Anzi la sua dissonanza disturba l'armonia che si ode in un coro ben intonato».

                         

Certo, ma come possiamo raggiungere la nostra realizzazione personale in un contesto che sembra invece orchestrato per sabotare il nostro equilibrio armonico? E non mi riferisco solo alle principali aree della vita che ci riguardano come la salute, il lavoro, i soldi, il tempo libero, ma a tutti i ruoli che la recita del nostro copione richiede spesso di svolgere. Nella mia esperienza di formatore mi capita di lavorare con persone appesantite dalle responsabilità dei loro ruoli: padri, madri, manager, studenti, insegnanti, dipendenti, liberi professionisti o imprenditori (per citare i più ricorrenti), tutti insoddisfatti al punto da mettere in discussione le scelte fatte in precedenza. Questo non per l’incapacità di svolgere i propri compiti, ma perché incapaci di viverli ancora con la gioia nel cuore.


Così si manifesta la disarmonia ed emergono le note “dolenti” che vogliono in fondo riportarci all’equilibrio armonico dell’esistenza. Del resto come funziona l’essere umano in cammino fra terra e cielo? Vi sono molte risposte a questa domanda, tuttavia dalla mia esperienza di lavoro con le persone, quella che dal punto di vista della realizzazione personale ho trovato rispecchiare la dimensione verticale dell’armonia è stata: partire dalla nostra essenza spirituale. Se lo studio dell'armonia coinvolge la costruzione degli accordi e le loro successioni secondo i principi di connessione tra loro, allo stesso modo anche la nostra realizzazione personale si fonda su principi da armonizzare fra loro: il piano spirituale, quello mentale e quello fisico, equivalenti a melodia, armonia e ritmo della buona musica. Noi possiamo creare dall'alto (spiritualità), organizzare nel mezzo (mentale) realizzandoci nel basso (fisico), per creare la perfetta colonna sonora della nostra vita.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay.

 

 

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