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Meno sesso, siete inglesi!

Aggiornamento: 17 lug 2023

È una grande bugia il titolo di una nota commedia: Niente sesso, siamo inglesi. Invece fin troppo, piuttosto, in politica e a Corte, nella Storia e nelle storie. L’ultimo scandalo sessuale è costato il posto a Boris Johnson. Il vice capo gruppo dei Conservatori in Parlamento Chris Pincher ha dovuto dimettersi dopo essere stato accusato di avere “molestato” due uomini in uno dei più riservati club privati di Londra. Come si suol dire, Nomen omen: Pincher si può tradurre «Pizzicatore». Boris ha mentito, dicendo che non conosceva questa attitudine del suo collega. Ma già nel 2017 Pincher era stato denunciato da un ex atleta, olimpico di canottaggio, che aveva subito avance indesiderate. Questo ha provocato una valanga di 50 dimissioni dal governo e dintorni, che hanno costretto Johnson ad annunciare le dimissioni brontolando: «È la sindrome del gregge!». Ma anche Boris ha avuto a suo tempo uno scandaletto: nel 2004, quando era uno dei giovani più promettenti tra i conservatori, i tabloid rivelarono che lui, già sposato e padre di quattro figli, aveva una relazione extraconiugale con Petronella Wyatt, giornalista della rivista Spectator; Boris fu espulso dal partito, ma riuscì a rientravi quattro anni dopo, iniziando la sua movimentata carriera.


Il primo grande scandalo risale al 1531 quando Enrico VIII voleva fare sesso legalmente con Anna Bolena: poiché il papa Clemente VII non gli concedeva il divorzio dalla prima moglie Caterina d’Aragona, fondò una sua Chiesa di cui si proclamò capo. Tra mogli condannate a morte e mogli condannate a vivere (lontane da lui) arrivò a sei matrimoni, un record per la Corona inglese.


Un altro re preso dal sesso è stato Edoardo VII, che per sposare Wallis Simpson rinunciò al trono. Facendola infuriare: lei, donna pratica, avrebbe preferito essere l’amante del re a Londra che la moglie di un duca in esilio.


Il più famoso scandalo sessuale britannico è il «Caso Profumo», che all’inizio degli Anni 60 coinvolse il ministro della guerra inglese, uno spione russo, un ambiguo medico dei vip e due giovanissime ragazze squillo. Christine Keeler e Mandy Rice-Davies erano spesso ospiti di Stephen Ward, un medico popolarissimo nella Londra bene, un “mago delle ossa” che aveva come clienti Winston Churchill, Liz Taylor, il miliardario Paul Getty e il principe Filippo. Ward “proteggeva” le ragazze, che usava per far divertire i suoi amici o clienti. In particolare, aveva gettato Christine Keeler tra le braccia del ministro John Profumo, ma anche dell’addetto militare russo Eugenij Ivanov, che era una spia del Kgb, il servizio segreto sovietico. Purtroppo Christine, chiacchierona, confidò i suoi amori al settimanale News of the World. Era un indiretto mènage a tre: Profumo, 46 anni, andava a letto con Christine, 19, che andava a letto con Ivanov. Che cosa raccontasse il ministro della guerra alla squillo e che cosa riferisse lei alla spia sovietica non si sapeva, ma era lecito temere il peggio: il ministro della Guerra era a conoscenza di tutte le installazioni di difesa britanniche e della dislocazione dell’armamento nucleare anglo-americano nella Germania Occidentale. Scoppiò lo scandalo: Ivanov ripartì immediatamente per la Russia, mentre Profumo prima negò tutto, poi confessò e si dimise dal governo, giurando però di non aver mai raccontato nulla alla Keeler. Divenne popolare l’espressione «pillow talk» (chiacchiere sul cuscino), per indicare le presunte confidenze del ministro alla squillo. Per gli inglesi fu uno shock, ma trovarono il modo per spiegare lo scandalo: John Profumo era d’origine italiana, doveva avere sangue caldo ed essere portato agli eccessi. Intanto, la “spy & love story” si tinse di nero. Il dottor Ward, accusato di essere un pervertito, magnaccia e per di più spia, non resse allo scandalo e si uccise, avvelenandosi in carcere. O forse fu “suicidato” perché non raccontasse nulla del principe Filippo, del quale conservava un ritratto disegnato a matita nel suo studio.


Una sorprendente relazione clandestina è stata, negli Anni Ottanta, quella tra il futuro premier John Major e la parlamentare Edwina Currie. È stata rivelata solo nel 2002 dalla stessa Currie in un'intervista al Times. Per quattro anni, dal 1984 al 1988, Major ebbe una relazione con quella che era definita «la donna più affascinante della sua generazione politica». Il rapporto finì quando Major stava per candidarsi a premier. «Perché», ha spiegato Edwina, «non potevamo continuare senza rischiare di essere scoperti».


Un altro conservatore nello scandalo è stato Cecil Parkinson, ministro dell'Industria nel governo della Thatcher, per la sua storia extraconiugale con la sua segretaria Sara Keays. Nel 1983 i tabloid scoprirono che Parkinson, allora uomo di punta dei conservatori e pupillo della Thatcher, aveva una relazione clandestina con la Keays e che quest'ultima aspettava una bambina. Parkinson fu costretto a dimettersi e trascorse quattro anni senza avere incarichi pubblici. Solo nel 1987 la Lady di Ferro lo riabilitò, offrendogli prima il ministero dell'Energia e più tardi quello dei Trasporti (ovviamente, secondo i tabloid, Energia sessuale e Trasporti amorosi).


Nel 2006 i giornali hanno scoperto la relazione clandestina che il politico laburista John Prescott, molto vicino al premier Tony Blair, aveva avuto con la sua segretaria Tracey Temple. Prescott ha ammesso subito la sua colpa: «Mi dispiace di aver avuto questa relazione. Ne ho parlato con mia moglie Pauline, distrutta dalle notizie che ha appreso solo dai giornali».


Un paio di scandali anche tra i liberali. Il primo coinvolse l'ex leader dei liberali Paddy Ashdown, ribattezzato dalla stampa britannica «Paddy Pantsdown» (molto esplicito, si può tradurre “Paddy con le mutande abbassate”) per la sua relazione con la sua segretaria Tricia Hoears, scoperta dal News of the World nel 1992.


Infine quello che era l’unico scandalo omosessuale prima del caso Pincher. Il protagonista è Jeremy Thorpe, leader dei liberali inglesi tra il 1967 e il 1976, sposato due volte e padre di un figlio: avrebbe avuto una relazione clandestina con il modello Norman Scott. Quest'ultimo avrebbe cominciato a ricattare il politico e per evitare guai Thorpe, secondo le accuse dell'ex amante, avrebbe addirittura architettato il suo omicidio, fortunatamente fallito. In Tribunale Thorpe fu assolto da ogni accusa, ma la sua carriera politica fu distrutta.



Iron Man rivisitato nella vetrina di una fumetteria di Lione.


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