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Il silenzio è pieno di suoni anche per la scienza
Il silenzio e il suono sono due concetti fondamentali che spesso vengono visti come opposti. Il silenzio è generalmente definito come l'assenza di suono, mentre il suono è definito come qualsiasi vibrazione che viaggia attraverso l'aria o un altro mezzo. Tuttavia, dietro questi concetti c’è molto di più di quanto sembri. Secondo alcune definizioni anche il silenzio può essere considerato una tipologia di suono. Questo perché anche in assenza di suono udibile, sono comunque presenti altri tipi di suono, come gli infrasuoni e gli ultrasuoni, che sono rispettivamente al di sotto e al di sopra della portata dell'udito umano. Comprendendo la complessità di questi concetti, possiamo iniziare a esplorare la relazione tra silenzio e suono.

Il primo a rendersi conto dell’impossibilità del silenzio assoluto è stato John Cage. Il giorno in cui, negli Anni 40, si recò nella camera anecoica (una stanza perfettamente insonorizzata) dell’Università di Harvard per ascoltare il silenzio ebbe una rivelazione. In teoria non si doveva sentire nulla. Ma qualcosa sentì: «In quella stanza silenziosa sentii due suoni, uno alto e uno basso», disse Cage. «Chiesi all’ingegnere per quale motivo, se la stanza era così silenziosa, avessi sentito quei due suoni. Mi chiese di descriverli nel dettaglio. Mi rispose che quello alto era il mio sistema nervoso che è sempre in funzione, quello basso era invece era il suono della mia circolazione sanguigna». Da quell’esperimento nacque la sua più rivoluzionaria opera di cui abbiamo parlato tempo fa su Rispirazioni, cioè 4’33”, eseguita nel silenzio più totale con uno spartito bianco davanti.
Avete mai provato a indossare delle cuffie insonorizzanti? Cosa ascoltate? Il suono del battito cardiaco, il pompare del sangue nelle arterie, non ci lasciano mai. I grandi Yogi ci hanno poi rivelato che con un ascolto sottile è possibile anche ascoltare i suoni dei ćakra. Ma questa è un’altra storia. Di certo la presenza del suono nel silenzio solleva interrogativi sulla natura del silenzio stesso. È possibile il vero silenzio o è semplicemente un concetto che usiamo per descrivere una relativa mancanza di suono? Questo è un argomento di dibattito in corso tra scienziati e filosofi.
Ora uno studio condotto da un team di filosofi e psicologi della Johns Hopkins University, a Baltimora, e pubblicato sulla rivista “PNAS” è andato oltre: «Di solito pensiamo che il nostro senso dell’udito riguardi solo i suoni, ma il silenzio, qualunque cosa sia, non è un suono: è l’assenza di suono», ha detto l’autore principale Rui Zhe Goh, della facoltà di Filosofia e Psicologia della Johns Hopkins University. Ma il loro esperimento ha evidenziato quello che Cage aveva già scoperto: «Sorprendentemente, il nostro lavoro suggerisce che il nulla è anche qualcosa che si può sentire».
Scrive l’Agenzia Italia (Agi) nel descrivere l’esperimento: «Il gruppo di ricerca ha adattato illusioni uditive per creare versioni in cui i suoni delle illusioni originali erano sostituiti da momenti di silenzio. Ad esempio, un’illusione faceva sembrare un suono molto più lungo di quanto fosse in realtà. Nella nuova illusione, basata sul silenzio, anche un momento equivalente di silenzio sembrava più lungo di quanto fosse in realtà. “Il fatto che queste illusioni basate sul silenzio abbiano prodotto esattamente gli stessi risultati delle loro controparti, basate sul suono, suggerisce che le persone sentono il silenzio proprio come sentono i suoni”, hanno sottolineato i ricercatori».
E poi c'è il silenzio della mente che chi fa pratiche di meditazione sa essere qualcosa di difficile realizzazione. Siamo immersi nel Tutto e anche lo Spazio ha la sua musica. I buchi neri hanno un suono che somiglia a quello dell'Om, i pianeti emettono vibrazioni che possiamo tradurre come suoni. L'Universo è una sinfonia. Godiamocela.
