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  • Immagine del redattoreAmalia Cornale

Il karma dei Soprano e la lezione del Buddha

È disponibile sulla piattaforma Sky il film I Molti Santi del New Jersey, attesissimo prequel dell’acclamata e pluripremiata serie tv I Soprano, che andò in onda per la prima volta nel lontano 1999 (nella sigla - tonfo al cuore - ci sono ancora le Twin Towers). In quegli anni le serie tv non attiravano grandi attori e produttori, semplicemente perché ancora non avevano scalzato il cinema dal podio dell’entertainment, come invece accade adesso. Malgrado questo, la serie fu un enorme successo che durò otto anni, per un totale di sei stagioni. L’episodio finale (nel giugno 2007) fu visto da circa 12 milioni di persone. Numeri stratosferici per quel periodo.


Nonostante l’età, ancora oggi I Soprano rimangono saldamente in testa alla classifica delle serie tv più viste e apprezzate dal pubblico. Il motivo? I Soprano sono il Big Bang delle storie in cui i protagonisti sono antieroi, personaggi non lineari, sempre tormentati fra il bene e il male, che però alla fine scelgono il male, perché non hanno altra scelta e, in fin dei conti, non l’hanno mai avuta.


Nella serie lo spettatore capisce che non è necessario essere a tutti gli effetti un criminale incallito per identificarsi nel profilo del dannato che non riesce a trascendere il proprio karma. Nelle pieghe della trama si nasconde un inesorabile elogio della nemesi, che può condurre chi guarda (anche col terzo occhio) ad arrendersi alle proprie infernali dinamiche interiori e che, per alcuni, potrà essere una dannazione, mentre per altri sarà la salvezza.


Il titolo del film non allude alla santità di qualcuno ma gioca, attraverso il doppio senso, col cognome Moltisanti, assai diffuso anche oggi in Sicilia. La storia narra gli ultimi giorni della vita del boss mafioso Dickie Moltisanti, padre di uno dei protagonisti indiscussi della serie (Christopher), sullo sfondo delle rivolte di Newark del 1967. I Moltisanti e i Soprano fanno parte della cosca dei Di Meo, insieme a Paulie Gualtieri, Sal “Pussy” Bonpensiero e Silvio Dante, tutti personaggi cruciali che ritroveremo (a parte Dickie, che ci lascia alla fine del film) nella serie tv, più che adulti.


Il lavoro fatto dagli attori e dagli sceneggiatori per ricreare la giovinezza dei personaggi della serie è a dir poco stupefacente. Notare nel film tutti i particolari che hanno reso i personaggi della serie così marcatamente unici è puro divertimento. Fra gli attori spiccano Corey Stoll (già apprezzato in Billions e House of Cards) nella parte del terribile «zio Junior», Vera Farmiga nel ruolo dell’instabile (per essere generosi) madre Livia, e Ray Liotta nel suo - helas - ultimo doppio ruolo, quello dei due gemelli «Hollywood Dick« e «Sally» Moltisanti, rispettivamente padre e zio del protagonista del film. Esilarante la scena in cui Dickie (per espiare una terribile colpa) va a trovare, dopo vent’anni, lo zio Sally in galera, e gli confida di essere triste per il fatto di non avere figli. Al che il caro «zio

Sally», efferato pluriomicida dallo sguardo vitreo e dall’eloquio essenziale, gli impartisce causticamente la lezione del Buddha: «Mai desiderare».


Per il ruolo di Tony Soprano è stato scelto il figlio di James Gandolfini, (il compianto, straordinario interprete di Tony Soprano nella serie tv) Michael. La loro somiglianza nei gesti, nei modi, nel sorriso e in quella tristezza di fondo è impressionante. Nel film si svelano diverse dinamiche familiari che spiegano, tra l’altro, perché Tony avrà, da adulto, bisogno del supporto psicologico della dottoressa Melfi.


Il finale è, a mio avviso, aperto, e non mi dispiacerebbe affatto vedere un seguito, magari sempre firmato da David Chase (ideatore della serie e sceneggiatore del film) e diretto da Alan Taylor (regista del film e di molti episodi della serie). La sigla iniziale della serie - il fantastico brano Woke Up This Morning degli Alabama 3 - diventa la sigla finale del prequel, lasciando lo spettatore in preda alla voglia incontenibile di rivedere daccapo la serie. Dunque non ci sono più scuse. Quando finirà ciò che state guardando adesso, cliccate senza indugio sulla prima puntata dei Soprano. Scoprirete un mondo che sta alle serie tv come gli Egizi stanno alla storia dell’umanità.





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