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  • Immagine del redattoreElena Tommaseo

Il 25 dicembre a Delhi è... Natalloween

Aggiornamento: 23 dic 2022

Vado raramente in Italia per Natale, di conseguenza una domanda che mi sono sentita fare parecchie volte è questa: «Ma in Natale in India si celebra?».

A parte che ogni volta che sento «Natale in India» mi viene in mente il film di Boldi e De Sica, la mia risposta è che, dal momento che in India la percentuale di cristiani è di circa il 2%, ovviamente il Natale viene celebrato, ma è più sentito in alcuni Stati o città dove questa percentuale è maggiore. Fra questi non spicca Delhi.

Natale a Old Delhi.

Il Natale è molto sentito a Goa, in Kerala, a Kolkata, Pondicherry, insomma, nelle ex colonie. Anni fa mi trovavo a Kolkata - o Calcutta se vogliamo chiamarla con il nome che ci è più familiare - per un periodo di volontariato presso le Missionarie della Carità, la comunità fondata da Madre Teresa.

A Kolkata ho visto anche tantissimi presepi, perfino molto piccoli e modesti (che sono poi le cose che arrivano dalla gente che ha poco, ma che “sente”), posati sui marciapiedi sopra a piedistalli arrangiati alla ben e meglio.

È vero che alla casa di Madre Teresa le funzioni natalizie erano particolarmente sentite (in quei giorni abbiamo portato la festa in diversi quartieri della città giocando con i bambini e portando dei piccoli regali), però, in generale, anche in città l'atmosfera era piuttosto genuina.


La Sacred Heart Cathedral.

Un presepio “open air” della Sacred Heart Cathedral.

A Delhi abbiamo l'Ambasciata del Vaticano e diverse chiese fra cui, la più importante, è la Sacred Heart Cathedral, dove le celebrazioni sono piuttosto solenni, ma lo scorso anno sono andata a vedere cosa succedeva in una chiesetta scopert,a per caso, tempo prima, la Mother Mary Church, e l'atmosfera era invece totalmente caotica, un po' come avevo visto in America Centrale, dove le radici antiche si fondono con il “nuovo”.

Le immagini non possono rendere quello che racconterebbe un video, la musica altissima che arrivava dagli altoparlanti, la caciara dei presenti, la quasi inquietante solennità delle nostre chiese veniva spazzata via in un batter di ciglia. Ma questa è l'India.


Alcune fedeli accendono le candele votive alla Holy Mary Church, la chiesetta vicino a Khan Market.

In questa chiesa, come in molte dove sono stata in zone diverse, ci si deve togliere le scarpe per entrare, è un segno di rispetto e in India avviene in tutti i luoghi di culto.

Fuori dalla Holy Mary Church si lasciano le scarpe: si entra scalzi.

All'uscita le bancarelle (come fuori da tutti i templi e le moschee) che vendevano gadget, dolci e fiori. Il presepio troneggiava nel cortile e, di tanto in tanto, una scimmia ci si lanciava all'arrembaggio. La gente andava e veniva frenetica, come al solito: entravano, arrivavano all'altare, porgevano al prete un cestino di offerte e ricevevano una benedizione con una prasad, come succede nei Templi, cioè un frutto, un dolcetto, una parte di offerte benedette portate da qualcuno che li aveva preceduti. Poi se ne tornavano in cortile per i selfie.


L'interno gioioso e inusuale della Holy Mary Church.

Il piccolo presepio della Holy Mary Church, Natale 2021.

A poche decine di metri dalla Mother Mary Church si trova Khan Market, dove gli affitti dei negozi sono i più cari di tutta l'India. Non lo si direbbe passandoci, ma è diventato così, quindi la merce è venduta a caro prezzo e un acquisto fatto a Khan Market è sinonimo di un certo status fra gli abitanti di Delhi.

L'origine di questo mercato è interessante: fu fondato nel 1951 e si tratta di un complesso a due piani a forma di U i cui 154 negozi e 74 relativi appartamenti al piano di sopra, furono assegnati ad alcune famiglie di profughi arrivati dal Pakistan appena formato, gente che si trovò costretta a lasciare casa, terreni, lavoro e persone cha amava, per salvarsi la vita dopo la partizione dell'India nel 1947. Oggi quasi tutti hanno messo in affitto le loro proprietà, anche le case che sono diventate altri negozi, ristoranti, pasticcerie. E il mercato è diventato super esclusivo.

Qui a Khan Market si può stare certi di veder soddisfatte le proprie esigenze “commerciali” che riguardano il periodo natalizio: molti indiani economicamente benestanti vengono ad acquistare gli abeti sintetici e tutto quello che serve per poterli decorare; c'è Santa Claus che fa le capriole, che suona il sax, che si può appendere fuori dalle finestre, renne, lucine, cappellini rossi e bianchi che si illuminano, pupazzi di neve... Insomma, per chi interpreta il Natale alla maniera di Halloween, e cioè un'occasione per fare festa, una festa molto probabilmente snaturata del tutto dal suo significato, ma questo è il posto migliore a Delhi dove potersi attrezzare.

Il selfie davanti all'albero di Natale in salotto, da pubblicare su Instagram e Facebook, è diventato negli ultimi tempi un cult. E allora andiamo in Khan Market e immergiamoci in questo... Natalloween.



Sopra e più in alto, Natale a Khan Market.


Una bancarella fuori dalla cattedrale di Delhi. Tutte le immagini sono di Elena Tommaseo ©.

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