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  • Immagine del redattoreMario Raffaele Conti

«Rispirazioni», la potenza trasformante della gratuità

Aggiornamento: 9 gen

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La forza della gratuità è l’anima del karma yoga. Quando qualcuno mi dice che questo web magazine per me è un “hobby” perché non ne abbiamo fatto un business, so cosa rispondere. Dico che aprire e tenere un giornale come questo comporta da parte di tutti noi uno sforzo notevole e grandi sacrifici. Alcuni di noi sono giornalisti professionisti, altri pubblicisti, ma altri non avevano mai scritto se non per situazioni differenti.


Il giornalismo non è scrivere, così come cucinare non è fare la spesa. Per fare un web magazine che abbia un senso giornalistico occorre la professionalità giusta e questa si allena in decenni di lavoro quotidiano, senza orari, «come se non ci fosse un domani», sabati, domeniche, notti lavorate, cazziatoni dai propri superiori, fare e rifare articoli finché non si imbrocca lo stile, il taglio, il modo di porgere una notizia, di fare un titolo, di scegliere una foto. Così come in molti altri ambiti, compreso il tuo, anche nel giornalismo conta la professionalità. E tutte le anime di questo giornale si sono messe nelle condizioni di apprendere un linguaggio, una modalità diversa, un “mestiere”, con tutta l'umiltà necessaria. E parlo di gente con un'altissima professionalità e competenza in vari ambiti della società e della cultura.


Questa è la differenza tra un blog e un web magazine: il blog lo può scrivere chiunque, il web magazine deve essere fatto da professionisti, ha una testata registrata in Tribunale e necessita di tutte le attenzioni del caso e della legge.

Allo stesso modo, chi si occupa dell’on line deve essere un professionista, come lo è Francesca Amendola, la nostra social media manager. Come lo è Tiziano Valentinuzzi che ci ha dato un mare di indicazioni che noi abbiamo recepito come potevamo.

Facciamo tutto con le nostre forze, non ci guadagniamo, ci auto-finanziamo, ma non è un hobby: è un servizio, è karma yoga.


Ogni qualvolta mi metto davanti al computer, non ho più la sindrome del foglio bianco come quando dovevo scrivere un articolo per il settimanale Oggi di cui ero caporedattore centrale. Ora prendo gli spunti che mi nascono dalla vita reale. No, non vado in una grotta a “meditare” prima di scrivere, vivo nella società, nella mia famiglia, mi incontro e mi scontro, penso e ci ripenso, lascio che la vita fluisca e quando incontro una contraddizione non la metto sotto il tappeto, ma la osservo negli occhi e mi lascio interrogare da essa e le pongo delle domande, ed è così che mi arrivano le risposte.


Questo è un web magazine fatto da persone autentiche, come Amalia Cornale che insegna Yoga a Ragusa, ha letto l’impossibile, praticato per una montagna di ore e – come si dice a Milano – ha “il cuore in mano”: lei è la mia “vicedirettrice in pectore”, è la persona con cui più assiduamente mi confronto e ragiono e molto di quanto sto scrivendo nasce dai miei discorsi con lei, dei quali i nostri rispettivi partner sono pazienti testimoni.

«Noi abbiamo bisogno di parlare di Yoga», mi diceva poco fa Amalia.

È una missione come lo fu per André Van Lysebeth che per 40 anni pubblicò la rivista Yoga su espresso invito di Swami Sivananda?

Sarebbe presuntuoso considerarci gli ideali continuatori di quella mission (anche se Amalia e io siamo allievi di quel lignaggio), ma di certo ci nutre un senso di servizio e di auspicio che quello che pubblichiamo qui sia utile a qualcuno.


Penso a Riccardo Serventi Longhi, preziosa risorsa di Rispirazioni che nel suo portare il cuore dello Yoga, lo fa con la sapienza dei suoi anni di arte, di teatro, di comunicazione verbale e non verbale e va a intercettare le emozioni come nessun altro. Penso alla nostra colonna sonora, Elia Perboni e Guido Gabrielli, che creano il sound di questo web magazine e non è mai musica scontata o banale, quella che propongono, ma sempre frutto di una ricerca di musicisti e ascoltatori. La musica nella vita reale la faccio assieme a Edoardo Rosati, forse il più grande conoscitore italiano di fantascienza, fumetti e argomenti legati al mistero che qui collega il possibile con la scienza.

Penso a Elena Tommaseo che scrive davvero da New Delhi e ogni volta è un’emozione grande e provo una profonda gratitudine nel leggere tanta bellezza e ammirare i suoi scatti. Penso al nostro amico Franco Acquaviva – uno dei fondatori di Rispirazioni - che ha su di sé il peso di una stagione teatrale e la scrittura di pièce stupende e ci porta sempre un po’ della sua poesia.

Penso a Tiziano Valentinuzzi che è stato un po’ assente perché ha fatto grandi cose in Florida per amore di Krishna, ma che presto tornerà a deliziarci con i suoi pensieri profondi sulla Bhagavad-Gita. Come Amina Vagante, che speriamo di leggere presto con i suoi consigli librari.

Da poco ci hanno raggiunti quattro donne meravigliose come Judith Listte, una delle insegnanti di Yoga (e in generale della conoscenza del corpo; è anche diplomata Isef) più preparate che conosca; Sabrina Mandala Rossi con le perfettissime “poesie imperfette”; Gloria Vizzini che è stata una parlamentare e che ora insegna al Liceo e ci ha contagiato con il suo entusiasmo sapiente; e, ciliegina sulla torta, Sangeeta Laura Biagi, una Maestra del Suono e dello Yoga, preziosa musa per tutti noi.


Tutti noi pubblichiamo sulla Rete che è il luogo-non luogo in cui l’individuo diventa un prodotto appena fa un clic. Si dice che «quando una cosa è gratis il prodotto sei tu». Invece su Rispirazioni il prodotto siamo noi che scriviamo, perché non chiediamo denaro e non generiamo guadagni dalle interazioni.

Mi ha detto in una battuta Amalia: «Ci siamo formati con i migliori insegnanti, portiamo un sapere che arriva da lontano, non sarebbe meraviglioso se tutto questo si diffondesse anche grazie alla condivisione dei nostri lettori?».

Sì, sarebbe davvero meraviglioso e incarnerebbe l’autentico spirito del sangha, la condivisione.

E allora amiche e amici di Rispirazioni, quando un articolo tocca il vostro cuore e vi r-ispira, non fermatevi al like, condividetelo, fate circolare le idee, arricchite i post con le vostre considerazioni più profonde: diamo vita tutti insieme a un circolo virtuoso senza fine.

Diventiamo una vera e grande community, liberiamo la ricerca interiore, in tutte le sue declinazioni, dalla trappola del business e del tornaconto.

Tutti insieme possiamo dimostrare che è possibile.


P.S.

Se pensate di poter aggiungere qualcosa, se voleste collaborare, scrivetemi in privato, sapendo che qui lavoriamo tutti senza compenso e traiamo di che vivere da altri ambiti. Perché il compenso, quello vero, è potere essere una goccia che torna nei flutti dell’oceano.



Foto di Sasin Tipchai da Pixabay.


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