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Elena Tommaseo

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Elena Tommaseo, è nata in una clinica, che da decenni è ovviamente un hotel, di fianco al Ponte di Rialto a Venezia. Un anno dopo il diploma di Ragioneria, e un periodo londinese, si è trasferita a Milano per frequentare la Scuola Politecnica di Design e lì è rimasta da metà degli Anni 80 fino al 2010, anno in cui si è trasferita in India in modo permanente. 

 

Il suo primo viaggio nel Subcontinente risale al 1997, l’anno successivo, in un secondo viaggio, ha conosciuto l’uomo che sarebbe diventato il suo compagno di vita per 15 anni e che, come ora lei ha cominciato a credere, sia stato messo lì dal destino che la voleva un giorno, per chissà quale ragione ancora da scoprire, a vivere proprio lì, in India. 

 

Per Elena lo stabilirsi nel Paese di suo marito, diventato oramai da tempo anche il suo e, successivamente, la fine del matrimonio, sono stati due avvenimenti che hanno dato quasi un colpo di spugna a quello che lei chiama «il primo tempo della mia vita» e dato inizio all’atto secondo. Una sorta di rinascita, dopo l’elaborazione del “lutto” dovuto alla separazione, che le ha permesso di riappropriarsi in pieno di se stessa e di seguire un cammino del tutto nuovo, ma completamente in armonia con il suo sentire, un cammino che le ha dato modo di scoprire anche dei lati di sé che ignorava di avere e che si sono manifestati grazie all’accumulo di tutti i suoi percorsi di vita degli anni precedenti. 

Il percorso indiano è un continuo mettere vicino i pezzi di un puzzle di cui si ha la vaga percezione del soggetto, ma il fatto che i pezzi scivolino l’uno accanto all’altro e si uniscano senza sforzo, le fa capire che quella è la strada da seguire, almeno per ora. Con grande curiosità e amore esplora da anni la città, nei suoi angoli più nascosti, e conduce visite private anche e soprattutto fuori dai luoghi comuni, con la ferma intenzione di distruggere lo stereotipo che la vede come una metropoli dove atterrare e dalla quale fuggire immediatamente. 

 

Se chi sceglie di essere accompagnato da lei è d’accordo, Elena preferisce utilizzare i mezzi pubblici quali tuck-tuck e metropolitana per spostarsi e raggiungere i luoghi da visitare, questo perché crede sia importante per il viaggiatore sentirsi parte integrante di quanto gli succede intorno, piuttosto che spettatore. L’ideale per lei è unire storia, monumenti e vita quotidiana, questo è anche possibile in una giornata ben programmata e ama far conoscere la storia e i monumenti attraverso lo storytelling, molti aneddoti appresi attraverso letture e confronti con altri appassionati come lei. 

 

Dice: «Delhi non è una città, ma infinite realtà, tutte legate dal destino che la storia ha loro riservato. Delhi svela tracce di passati gloriosi e misteriosi, ti fa sentire ogni giorno un bambino di 5 anni alla scoperta del Mondo».

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