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Carlo Palumbo

Carlo Palumbo è nato a Padova l’8 aprile 1941 e ha fatto in tempo a sopportare le restrizioni di guerra: ha mangiato la cioccolata di carrube sognando quella vera e ha bevuto karkadé. A tre anni ha dovuto cambiare cognome e chiamarsi Carlo Mosconi (altrimenti, gli spiegarono, lui, mamma e papà sarebbero stati uccisi dai fascisti). Il giorno della Liberazione fu libero di tornare Palumbo.  

 

Ha studiato a Milano al liceo Manzoni e al Beccaria, poi si è iscritto a Scienze Politiche all’Università di Pavia. Avrebbe dovuto fare la tesi di laurea con Vittorio Beonio Brocchieri sui Paesi di Utopia, ma è rimasta un’utopia perché “distratto” dal lavoro. Sognava di fare l’attore: in un giovanile attacco di megalomania affittò il Piccolo Teatro per interpretare la commedia Le strade sbagliate di Giorgio Somalvico. E a Pavia ha frequentato l’Università soprattutto per recitare con il Cut (il Centro universitario teatrale) in uno spettacolo di Pirandello al mitico Teatro Fraschini. 

 

Ha cominciato a “recitare” la parte di giornalista a 19 anni, nel settimanale Gente, allora diretto da Edilio Rusconi. È stato direttore de La Notte, caporedattore del Corriere d'Informazione, condirettore del mensile Myster della Condé Nast, caporedattore di Oggi, Annabella, Settimana TV. È stato direttore di Eva Express e di Sogno, vicedirettore di Novella 2000. Ha diretto il telegiornale del Corriere d'Informazione. Ha creato i mensili Alta Società e Rosa Zapping; ha resuscitato il mitico settimanale umoristico Marc'Aurelio. 

 

In tournée per un anno in Argentina è stato vicedirettore del Corriere degli Italiani di Buenos Aires e responsabile dei servizi speciali di Siete Dias. È stato collaboratore dall'Italia del settimanale brasiliano Veja; ha diretto Notizie Medio Oriente e Red-Resistenza Democratica. Ha collaborato a Vanity Fair, L’Europeo, Salve, Club 3, Vip, Detective, Visto. 

 

È sposato da 40 anni con Daniela e ha una figlia che si chiama Melissa. A 53 anni ha piantato Milano e si è trasferito a Roma per fare il caporedattore al quotidiano Il Tempo. 

 

Appassionato di personaggi discussi, di “pecore nere”, ha scritto le biografie di Evita Peron, Nerone, il marchese De Sade, Pietro Badoglio; ha realizzato le biografie a fascicoli Mussolini: io vi parlo di me e Berlusconi tale e quale a quattro mani con Benedetto Mosca. Ha pubblicato un racconto nell’antologia di fantascienza Gamma 72 e in 50 giornalisti raccontano Bergamo Alta.

 

Su Rispirazioni si occupa della grande Storia.

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